Morta per la sua passione più grande, volare in mongolfiera, a soli 40 anni. Elisa si sentiva in pace con il mondo quando era nel cielo.

Una storia molto triste quella di Elisa Agnoletti 40enne romagnola che ha perso la vita durante un volo in mongolfiera con alcuni turisti. La donna stava portando alcuni turisti a fare un tour panoramico di Siena a bordo della mongolfiera, la sua passione più grande, il suo posto felice nel mondo, quando è stata sbalzata via dal veicolo ed è precipitata nel vuoto per decine di metri.
Lo schianto le è purtroppo stato fatale, inutili i soccorsi per la donna. Elisa aveva fatto della sua passione un mestiere, aprendo una compagnia che gestiva a Cesena insieme all’ex marito, chiamata “La Mongolfiera di Iside“. La donna aveva anche un’altra attività a Forlì, un’azienda di macchinette del caffè, ma il suo cuore apparteneva ai cieli. Dopo anni di formazione la donna era diventata pilota esperto di mongolfiere e sul suo sito raccontava questa sua passione scrivendo “per fare il mio primo volo ci sono voluti due anni. E forse questo vi fa capire che volare in mongolfiera non è così semplice, ma vi fa capire anche che è una cosa straordinaria e che devi volerlo fortemente per riuscire a realizzare questo sogno”.
La pagina oltre ad essere una piattaforma per pubblicizzare il suo lavoro e far conoscere il mondo della mongolfiera a più persone, era anche una specie di blog personale in cui la donna condivideva le foto e i video dei suoi voli raccontando a parole le emozioni che quel pallone le regalava. “la mongolfiera è complessa nella sua semplicità. Il vento è un fattore importantissimo, è indicatore di possibilità o meno di volare ed è anche lo strumento che ci guida durante il volo perché decide il nostro percorso” Così scriveva Elisa, parole che ora hanno tutto un altro sapore e che accompagnano la magistratura e l’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo nelle indagini. Per ora è stata disposta l’autopsia dal pm e si indaga sulle dinamiche dell’accaduto: la mongolfiera si sarebbe alzata di colpo dopo lo sbarco dei turisti scaraventando a terra la donna. Per ora l’ipotesi è quella di un semplice errore umano. Ogni giorno, o quasi, qualcuno muore per seguire la sua passione, come è accaduto ad esempio a Eshter Dingley ritrovata poco tempo fa ai piedi del monte che voleva scalare.