Chi è il nigeriano che ha massacrato Pamela Mastropietro

Innocent Oseghale

Sono gravissime le accuse per Innocent Oseghale, il nigeriano arrestato per l’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro. Deve infatti rispondere non solo di omicidio volontario aggravato, ma anche di occultamento e vilipendio di cadavere. La giovane era stata uccisa e fatta a pezzi dopo essere fuggita da una comunità di recupero nel maceratese. Mercoledì il tragico epilogo, con il ritrovamento del corpo e il fermo del nigeriano, accusato del delitto, come riportato da La Presse.

A Innocent Oseghale, che secondo alcune fonti di stampa avrebbe compiuto un rito triviale con i resti della povera Pamela Mastropietro, era scaduto il permesso di soggiorno dalla scorsa primavera. Inoltre, aveva dei precedenti specifici. Arrivato in città nel 2014 come richiedente asilo, era stato arrestato un anno fa dalla polizia. Era stato infatti sorpreso a spacciare droga a un minore e in casa sua erano stati ritrovati una ventina di grammi di marijuana. Per quell’episodio era stato condannato in primo grado e aveva fatto ricorso in Appello. Intanto, gli era scaduto il permesso di soggiorno.

Innocent Oseghale era però rimasto a Macerata, vivendo di espedienti, come alcuni lavoretti saltuari e di spaccio di stupefacenti, “solo droghe leggere”, ha detto ai carabinieri l’altra sera quando è stato fermato. A portare a lui in tempi rapidi, sono state due testimonianze: quella di una ragazza che in via Spalato, a pochi metri dal luogo del massacro, ha riconosciuto Pamela Mastropietro in compagnia di un uomo di colore, poi quella del “tassista” camerunense, dal qualche Innocent Oseghale martedì sera si è fatto dare un passaggio a Casette Verdini di Pollenza. A incastrare il nigeriano, inoltre, anche le immagini di videosorveglianza di una farmacia che si trova proprio di fronte a casa sua, i vestiti impegnati di sangue e altri oggetti presenti nell’abitazione e – infine – anche le armi bianche usate per compiere il massacro.

Il nigeriano non ha mai disturbato nessuno, non si è mai fatto notare, «niente rumori, né chiasso» secondo i condomini. Nei mesi scorsi si sono viste in giro la compagna e la figlioletta dell’uomo, poi amici, ospiti, «tutta gente tranquilla» ripetono i vicini, ancora sotto choc. Perché è proprio in quell’appartamento all’ultimo piano che sono stati trovati i vestiti insanguinati di Pamela, è lì che sarebbe morta, non si sa ancora se per overdose o uccisa, ed è sempre lì che il corpo sarebbe stato fatto a pezzi. «Spero che la nostra città sappia essere in questo momento allo stesso modo discreta, equilibrata, lucida e che mai perda il senso di civiltà e cittadinanza che da sempre la contraddistingue piuttosto che lasciarsi schiacciare dall’odio» ha detto il sindaco Romano Carancini.

GM

Fonte: La Presse

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