Pamela Mastropietro: trovate le armi usate per il massacro

Continuano a trapelare indiscrezioni sull’atroce delitto di Pamela Mastropietro, la ragazza uccisa e fatta a pezzi dopo essere fuggita da una comunità di recupero nel maceratese. Mercoledì il tragico epilogo, con il ritrovamento del corpo e il fermo del nigeriano, accusato del delitto. Stamattina si era saputo che Innocent Oseghale, il nigeriano arrestato per l’omicidio della 18enne era stato accusato non solo di omicidio volontario aggravato, ma anche di vilipendio di cadavere.

Successivamente, diverse fonti di stampa avevano rilanciato la notizia – non confermata da alcuna fonte investigativa – che dal corpo della povera Pamela sarebbero state tolte le viscere e anche il cuore. E solo dopo questa operazione tremenda sarebbe stata tagliata a pezzi e inserita nei due trolley. Era dunque spuntata l’ombra del terribile rito tribale, compiuto dal nigeriano, il quale si sarebbe lavato meticolosamente le mani con la candeggina nella speranza di far sparire dal suo corpo le tracce di quanto appena commesso. Innocent Oseghale ha poi contattato una terza persona, definito “un tassista” – di origine camerunense e non nigeriana come scritto in precedenza – che prima lo ha accompagnato sul luogo dove Pamela è stata abbandonata, quindi una volta che è emerso l’orrore si sarebbe presentato di sua spontanea volontà dai carabinieri per denunciare l’accaduto.

Nel frattempo, i Ris hanno compiuto un nuovo sopralluogo nell’appartamento di Via Spalato e stando a quanto emerge avrebbero trovato le armi usate per compiere il massacro, come riportato da Cronache Maceratesi. Si tratta di una mannaia ancora sporca di sangue e un coltellaccio, dove pure sono state rilevate tracce ematiche. Entrambi potrebbero essere stati usati per compiere lo scempio del corpo. Si cerca di capire anche l’orario in cui è morta Pamela Mastropietro, sembra comunque nel pomeriggio, appena qualche ora prima che il cadavere mutilato venisse abbandonato nelle campagne di Pollenza. Un altro degli elementi che emergono è che Innocent Oseghale avrebbe dato solo “ospitalità” alla 18enne, dopo averla incontrata ai Giardini Diaz. A fornire l’eroina alla ragazza sarebbe stato invece qualcun altro. Non è dunque escluso che possano arrivare nelle prossime ore altri provvedimenti cautelari.

GM

Fonte: Cronache Maceratesi

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