Romano Prodi: “Con questo Governo l’Italia fa una brutta fine”

Romano Prodi ha commentato la lettera inviata dalla Commissione UE circa le misure da applicare per la riduzione del debito. L’ex Premier mette pressione sulle procedure da avviare. 

 

Dopo qualche settimana dal voto che cambierà gli equilibri a Bruxelles, è di qualche giorno fa la richiesta, da parte della Commissione UE, di avere spiegazioni da parte del Governo italiano circa le misure in programma per ridurre il debito. E se Matteo Salvini ha rilanciato ribadendo di non avere paura delle pressioni di Bruxelles e per il rischio di una possibile procedura d’infrazione, l’ex Premier Romano Prodi ha commentato la situazione odierna sul Messaggero:

Il futuro arriva per tutti. Mi auguro quindi che, dopo le prime reazioni stizzite, i nostri governanti accolgano le indicazioni della Commissione come un utile consiglio per presentarsi difronte alla decisione finale del Consiglio Europeo con i cambiamenti necessari a correggere la rotta profondamente sbagliata lungo la quale l’Italia sta ora camminando. Presentandosi almeno con le correzioni sufficienti per evitare che il nostro paese si infranga contro gli scogli”, sostiene il professore. C’è necessità, secondo Prodi, di fornire agli italiani risposte immediate e che dovrà essere il Consiglio Europeo ad avere autorità circa la procedura da avviare per ridurre il deficit. “Bisogna mettere in atto le raccomandazioni europee, bisogna che il Governo smetta di pensare esclusivamente ai propri immediati interessi elettorali ma al futuro del paese”, continua Prodi che poi ricorre a metafore: “Per raddrizzare la nostra barca occorre infatti prendere decisioni sgradevoli. Sgradevoli ma necessarie (…) Oggi il rapporto debito-PIL è a 132,2 e, secondo le previsioni della Commissione, arriveremo a 135 nel 2020. Ogni italiano paga oltre 1000 euro per fare fronte a questo debito che, se si continuerà a mettere in atto una politica economica fondata esclusivamente sugli interessi elettorali, non potrà che aumentare”.

Le riforme suggerite da Bruxelles, pur radicali, come l’aumento dell’Iva o della patrimoniale, porterebbero ad una diminuzione del debito pubblico, quindi una riduzione del peso degli interessi. In sostanza, l’Italia dovrebbe seguire le indicazioni dell’Europa dal momento che la riforma del sistema pensionistico, anticipando l’uscita generalizzata dal mondo del lavoro in un periodo di spettacolare aumento della nostra vita media, rende impossibile il futuro riequilibrio dei nostri conti pubblici”. Disastrosa, continua l’ex Premier, sarà estensione della “flat tax”, che diminuirà gli introiti dello Stato e aumenterà la distanza tra ricchi e poveri. Ma, conclude Prodi, “più si tarda ad intraprendere la via del risanamento più pesanti dovranno essere le inevitabili e dolorose decisioni future”.

Fonte: Il Messaggero

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