“Carabinieri e militari, infami figli di cani” Fedez ora ha un altro problema con la legge

Denunciato il rapper Fedez per associazione a delinquere e vilipendio delle Forze Armate dall’Asociazione Pro Territorio e Cittadini Onlus, “insulti ripetuti” nel testo della canzone “Tu come li chiami”

Fedez
Getty images/ Tristan Fewings

Ancora grane per il rapper Fedez, al tempo Federico Lucia, questa volta per un testo di una sua canzone uscita 11 anni fa “Tu come li chiami” contenuta nel mixtape BCPT prodotto dalla Blocco Recordz. Il firmatario dell’atto è Roberto Colasanti, colonnello in congedo dei Carabinieri, per conto dell’Associazione Pro Territorio e Cittadini Onlus. La denuncia nasce da numerose segnalazioni sopraggiunte all’Associazione da Carabinieri in congedo, che oltre alla denuncia nei confronti del rapper e imprenditore milanese, chiedono anche l’oscuramento di tutte le pagine e siti web che mostrino il testo integrale della canzone che recita “Carabinieri e militari, io li chiamo infami, tutti quei figli di cani, tu come li chiami“. La denuncia si basa sulla violazione dell’articolo 290 del codice penale ossia vilipendio delle Forze Armate dello Stato, ma oltre al reato di vilipendio viene contestato al cantante anche il reato di istigazione a delinquere perchè come si legge nel testo della denuncia il cantante “invita i suoi ascoltatori a vilipendere le forze armate della Repubblica Italiana (carabinieri e militari) chiamandoli infami e definendoli figli di cani”.

Chi apprezza Fedez  ritiene che nell’iniziativa ci sia della  retorica ormai stantia, la stessa che vorrebbe vietare i videogames perchè istigano alla violenza. Per quanto riguarda i siti web che diffondono il testo della canzone, il loro lavoro è autonomo e non coinvolge l’artista in nessun modo, anzi spesso i testi vengono diffusi senza il consenso dell’autore stesso, quindi non c’è in realtà un vero modo di censurarli.

L’artista – dopo la richiesta di squalifica da parte del Codacons, dopo essere stato denunciato dalla Rai a causa della pubblicazione social della chiamata ricevuta dalla direzione artistica dopo il monologo del Primo Maggio, e dopo lo scontro con il Vaticano– si ritrova di nuovo nell’occhio del ciclone per un testo che ormai ha ben 11 anni di età. Il marito della Ferragni si è detto scioccato da tutta l’attenzione che sta purtroppo ricevendo e dice di sentirsi preso di mira. Sicuramente non un periodo facile per il rapper che però per ora non ha commentato la vicenda e non ha risposto a nessuna domanda.

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