Bar e ristoranti chiusi: quando riapriranno potrebbero essere di proprietà della Malavita

Il nuovo Capo della Polizia Lamberto Giannini sottolinea il pericolo che la criminalità organizzata possa approfittare della crisi economica derivante dalla pandemia per estendere il proprio giro d’affari. 

Capo Polizia Giannini: "Criminalità si arricchisce con pandemia"
Laurel Chor/Getty Images/Archivio

Comincia oggi l’esperienza del prefetto Lamberto Giannini come nuovo Capo della Polizia. Le prime parole di Giannini hanno sottolineato la sua personale “apprensione per la responsabilità del nuovo incarico in una stagione così complicata, con la pandemia che aggredisce la nostra comunità, esposta alla criminalità sempre pronta ad approfittare di questo momento“. Parole che forniscono sin dal primo momento un’idea chiaro del tipo di approccio che il prefetto vorrà dare al proprio lavoro a guida della Pubblica Sicurezza, con grande attenzione alle potenziali infiltrazioni della malavita che, approfittando della crisi economica derivante dalla pandemia, potrebbero rilevare attività ed estendere il proprio giro d’affari.

Anche il Ministro dell’Interno Lamorgese, nel corso dell’intervento che ha chiuso la cerimonia ufficiale di insediamento, ha posto l’attenzione sulla necessità di combattere quotidianamente la criminalità, pronta a trarre profitti dalla crisi pandemica anche dal punto di vista della gestione della campagna vaccinale: “Bisogna scongiurare il rischio che la criminalità organizzata allunghi le mani sulla catena di distribuzione dei vaccini”.

E proprio questi sembrano essere i fronti sui quali Giannini dovrà, almeno in questa fase iniziale, concentrarsi maggiormente. Mentre i primi episodi relativi ai tentativi della Malavita organizzata di mettere le mani sui vaccini con l’obiettivo di rivenderli sul mercato nero sono già state segnalati da alcune Procure italiane, la crisi economica che, a partire dal lockdown iniziato un anno fa, ha colpito – più di altri settori – il mondo della ristorazione e della somministrazione di cibi e bevande ha attirato immediatamente l’attenzione della criminalità, che attraverso il prestito a tassi usurari, o addirittura rilevando attività in crisi, punta a fare nuovi affari e rafforzare la propria potenza economica.

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