Gli esperti insistono sul lockdown a Pasqua, il premier Draghi sotto assedio

Nel Governo rimane aperta la discussione sulle eventuali modifiche da apportare al primo Dpcm Draghi. Intanto l’ipotesi di un lockdown in occasione delle vacanze di Pasqua rimane sul tavolo. 

Il Governo riflette sulle modifiche al Dpcm Draghi, Cts chiede lockdown
Mario Draghi/Antonio Masiello/Getty Images

Mentre la curva dei contagi continua a dare segnali non incoraggianti, cresce l’attesa per le decisioni che il Governo potrebbe prendere per contrastare la diffusione del Coronavirus. Dopo l’incontro  con il Comitato Tecnico Scientifico, che in linea con le indicazioni fornite dall’Istituto Superiore di Sanità ha raccomandato all’Esecutivo una stretta, Mario Draghi riflette sul da farsi. L’obiettivo sarà evitare di far sì che le vacanze di Pasqua possano trasformarsi in una fuga di massa, con spostamenti di migliaia di persone e assembramenti che potrebbero rivelarsi particolarmente deleteri.

Appare verosimile che novità vere e proprie non arrivino prima di venerdì, quando il Ministro della Salute Roberto Speranza fornirà i dati relativi all’andamento dei contagi Regione per Regione, spostando i vari territori nelle fasce di rischio in base alla situazione registrata: probabile il passaggio in zona arancione di Regioni attualmente gialle. Nel parere che il Cts ha fornito al Governo, i ventisette scienziati avanzano proposte che, pur non rientrando formalmente nella definizione complessiva di lockdown nazionale, sembrano puntare a trasformare il Dpcm Draghi in qualcosa di simile alla chiusura generalizzata sperimentata nella scorsa primavera. D’altra parte è forte il timore che le festività pasquali, dopo più di un anno di restrizioni più o meno rigide e complice il bel tempo, possano trasformarsi in un’occasione per riunirsi e festeggiare anche muovendosi verso le Regioni di origine. “Servirebbe evitare che durante le feste qualcuno si possa spostare e aumentare i contagi“, ha spiegato il Presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio De Caro.

Intanto, secondo il Cts sarebbe utile procedere all’abolizione della zona gialla, per la quale si chiede un deciso rafforzamento delle misure restrittive a cominciare dalla chiusura dei locali pubblici. A questo si aggiungerebbero, secondo gli esperti, i fine settimana in zona rossa per tutto il Paese – come avvenuto durante le vacanze di Natale. Inoltre, il suggerimento che arriva dagli scienziati è di vincolare la chiusura delle scuole a quella di tutte le attività commerciali non indispensabili: laddove i dati impongono la serrata degli istituti scolastici, secondo il Cts, dovrebbe automaticamente scattare lo stop anche per locali e negozi. A destare preoccupazione è la velocità di propagazione della variante inglese, che rende sostanzialmente impossibile qualsiasi tentativo di tracciamento. Nel Governo non manca chi si mostra poco incline al ritorno al lockdown e a modificare il Dpcm Draghi che, entrato in vigore da 4 giorni, avrà bisogno di almeno due settimane per portare gli effetti sperati.

Entro venerdì Speranza proporrà alla cabina di regia del Ministero e ai capidelegazione delle  forze politiche il parere del Cts. Tra le misure contemplate l’inasprimento dei parametri che renderebbe più facile lo scivolamento verso le fasce arancione e rossa. Secondo il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri sarà necessario tenere duro per altre 4-6 settimane. Il tutto, a patto che la campagna vaccinale riesca a velocizzarsi.

 

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