Interventi posticipati per chi non vuole vaccinarsi: le accuse contro Pregliasco vengono archiviate

Archiviata inchiesta sul Galeazzi, l’ospedale diretto dal professor Fabrizio Pregliasco. Alcuni pazienti avevano lamentato di non essere stati operati in quanto non vaccinati.

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 41.247 unità. Da ieri 326 morti e 123.823 guariti. I casi attualmente positivi continuano a scendere: -82.547 rispetto a ieri. I ricoveri tornano a salire: +177 mentre in terapia intensiva -8 assistiti da ieri.

Pregliasco: archiviata inchiesta sul Galeazzi

Nelle ultime settimane, l’ospedale Galeazzi di Milano, era finito nell’occhio del mirino: alcuni pazienti in lista da mesi per essere operati, avevano lamentato di non essere stati sottoposti all’intervento in quanto non vaccinati. La Regione Lombardia aveva inviato ispettori nell’istituto diretto dal professor Fabrizio Pregliasco per fare luce sulla questione. Infatti ai pazienti non operati, l’addetta alle informazioni del Galeazzi, aveva dichiarato espressamente che era stato proprio Pregliasco, tramite una circolare interna, a ordinare di annullare le operazioni sui soggetti non vaccinati con tre dosi. Il virologo, dopo un primo momento in cui si era chiuso in un rigoroso silenzio stampa, aveva spiegato che erano stati posticipati tutti gli interventi ritenuti non urgenti  e che, in ogni caso, lui aveva agito per il bene dei pazienti stessi: per non mettere a rischio la loro salute di soggetti più fragili proprio perché non vaccinati. Dopo l’avvio dell’inchiesta e tutto il polverone mediatico sollevato, la circolare, che è durata quindici giorni, non è stata più rinnovata.

A distanza di meno di un mese, è già stata richiesta l’archiviazione dell’inchiesta sull’interruzione degli interventi per coloro che non erano vaccinati. L’indagine era stata avviata dalla Procura di Milano, sulla richiesta di archiviazione deciderà il giudice per le indagini preliminari. Subito dopo la notizia, Pregliasco ha ribadito che, come direttore sanitario, ha l’obiettivo di garantire la massima sicurezza. Non solo: il suo compito è quello di garantire l’operatività dell’ospedale in una situazione di emergenza. E, proprio tornando a parlare dell’emergenza Covid, Pregliasco , a differenza di alcuni suoi colleghi, sostiene che il conteggio dei decessi non deve essere modificato. Nei giorni scorsi, il professor Matteo Bassetti – direttore delle Malattie Infettive presso il Policlinico San Martino di Genova – aveva dichiarato che il 40% circa dei morti Covid, in realtà, pur essendo positivi al virus, sono morti a causa di altre patologie ma sono stati erroneamente inseriti tra i morti di Covid. Per questo, nonostante contagi e ricoveri stiano scendendo da giorni, il numero dei morti continua ad essere alto. Pregliasco, di contro, è di tutt’altro avviso: “Il calcolo dei morti deve restare così com’è perché è importante a fini statistici. Altrimenti si dovrebbero inserire informazioni supplementari che fotografino meglio il singolo decesso e l’impatto della malattia“. Insomma se una persona di 90 anni, con tre patologie a carico, muore di arresto cardiaco ma, accidentalmente, è anche positiva al virus, per Pregliasco è giusto inserirlo tra i morti Covid senza se e senza ma.

 

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