Piante aromatiche: da loro potrebbe arrivare una terapia per i tumori. Ecco lo studio

Come riportato da GreenMe, sono state scoperte proprietà nelle piante aromatiche che potrebbero essere usati nelle terapie contro il cancro. Lo ha confermato uno studio.

Sei un abituale consumatore di timo, origano, rosmarino, basilico, e tutte le altre piante aromatiche che vengono usate in cucina? Il risultato di un recente studio ti stupirà.

Piante.aromatiche_leggilo.org_03.01.2022

I ricercatori della Purdue University, della Martin Luther University Halle-Wittenberg e della Michigan State University sono infatti arrivati ad una sorprendente scoperta: alcune sostanze presenti nel timo, nell’origano e in altre piante della famiglia delle Lamiaceae hanno diverse proprietà benefiche per il nostro organismo. Oltre ad avere proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e antibatteriche, questo studio ha portato alla luce anche le loro proprietà antitumorali.

Tutto risiede nel timolo, nel carvacrolo, nel timoidrochinone. Questi e altri alcoli monoterpenici presenti in larga quantità nel timo e nell’origano sarebbero in grado di combattere il cancro.
La notizia, riportata dal magazine di benessere, alimentazione e salute naturale ‘GreenMe‘, potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui vengono prodotti i farmaci antitumorali.

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Piante aromatiche: perché è difficile utilizzarle nelle terapie

Esiste un problema, però, che è un grosso impedimento all’impiego delle sostanze benefiche nelle terapie contro il cancro: i principi attivi all’interno delle piante si trovano ma solo in piccole quantità, rendendone la loro estrazione alquanto complicata. Inoltre la coltivazione delle piante aromatiche per scopo medico non sarebbe sostenibile: per ottenere una quantità di molecole sufficiente per la produzione dei farmaci servirebbe infatti una quantità smisurata di piante e di conseguenza tantissimo suolo, acqua ed energia per coltivarle e questo si tradurrebbe in costi alle stelle.

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La soluzione

I ricercatori hanno lavorato quindi proprio su questo per trovare un modo di ottenere le stesse molecole con metodi più efficienti e sostenibili. Come? Studiando la struttura molecolare delle sostanze in questione e riproducendo il modo in cui la pianta le produce. In questo modo gli scienziati sono riusciti a mappare il percorso biosintetico del timoidrochinone, la più importante nel contrasto all’espansione dei tumori (lo studio si trova qui).

A partire da questa scoperta botanici ed agronomi potrebbero amplificarne la produzione con coltivazioni specifiche che producono quantità maggiori di queste sostanze, oppure un’altra via potrebbe essere quella di incorporare i microrganismi in lieviti facendoli riprodurre velocemente.

La scoperta di questo studio è un’ottima notizia oltre che un passo essenziale per poter amplificare la produzione di queste molecole che potrebbero portare grandi benefici nel mondo delle terapie anti-cancerogene.

Simona Amabene

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