“Se avessi un figlio piccolo non so le lo farei vaccinare”, dice il prof Crisanti. Ma il Governo pensa a loro, con insistenza

Una posizione del tutto inaspettata quella del professor Andrea Crisanti sul vaccino per i bambini della fascia 5-11 anni recentemente approvato dall’Agenzia Europea per il Farmaco.

Getty Immages/Chip Somodevilla

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 7975 unità. Da ieri 65 morti e 4707 guariti. I casi attualmente positivi salgono a 189.643, +3200 rispetto a ieri. Aumentano anche i ricoveri: 5135, +171 mentre in terapia intensiva 669 assistiti, +31 da ieri.

Vaccino per bambini, Crisanti scettico

Se avessi un figlio piccolo lo vaccinerei? Sarei esitante, non vedo questa fretta nei bambini“. A pronunciare queste parole nello studio di Otto e Mezzo su La7 non certo un no vax. Questa è la posizione, del tutto inattesa, di uno dei più grandi sostenitori dei vaccini anti Covid: il professor Andrea Crisanti, microbiologo presso l’Università di Padova. Pochi giorni fa l’Ema – Agenzia Europea del Farmaco – ha dato il via libera al vaccino per i bambini della fascia 5-11 anni. Si attende l’ok anche dell’Aifa – Agenzia italiana del Farmaco – e poi si partirà con le somministrazioni dei più piccoli, forse già prima di Natale. Il sottosegretario alla Salute Pier paolo Sileri ha accolto con estremo favore questa notizia, stessa posizione tenuta anche dall’infettivologo del San Martino, il professor Matteo Bassetti.

Crisanti, al contrario, nutre parecchi dubbi: “Sono favorevolissimo ai vaccini e credo che i bambini prima o poi debbano essere vaccinati, non c’è nessun dubbio su questo. Però quello studio in particolare su cui si basano le autorizzazioni ha problemi. Un gruppo di esperti ha utilizzato dati che in altre circostanze non avrebbe utilizzato. E’ molto peggio se tutti tacciono“. Esattamente come nel gennaio 2020 il microbiologo patavino non ebbe riserve a mostrarsi scettico nei confronti di vaccini prodotti in meno di un anno – al punto che, in un primo tempo, dichiarò che non si sarebbe vaccinato –  allo stesso modo ora Crisanti non nasconde le sue perplessità su questo nuovo vaccino firmato BioNTech/Pfizer da iniettare alla fascia 5-11 anni. L’esperto spiega che, a suo dire, il trial non è stato fatto in maniera così approfondita: “Ho alcune riserve. Il numero dei bambini sottoposti al trial: sono obiettivamente pochi. Questo trial non ha misurato la trasmissione del virus ma solo episodi clinici e la maggior parte dei bambini non sviluppa episodi clinici. Di fatto non sappiamo se vaccinando i bambini blocchiamo la trasmissione”. 

Il microbiologo fa un parallelismo con il vaccino anti Covid di AstraZeneca. Lui fu tra i primi a sostenere che il farmaco di Oxford non doveva assolutamente essere sospeso nonostante, a seguito della sua somministrazione, si fossero verificati diversi decessi tra persone giovani. Ai tempi, addirittura, Crisanti asserì che AstraZeneca è più sicuro che prendere l’aereo. Tuttavia, ora, sembra di parere diverso e su La7 ha dichiarato che con il vaccino per i bambini non bisogna commettere gli stessi errori che furono commessi con il vaccino anglo svedese: “Non bisogna essere ideologici. Il vaccino AstraZeneca è stato approvato con un numero di casi che non permetteva di catturare la complicazione e questo ha portato alla sospensione del vaccino stesso. E su questo non ci sono dubbi, è così“.

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