Una ragazza di vent’anni cerca la madre “Mi hanno rapito i rom, da piccola”

Una giovane che vive in Russia rivela di essere stata rapita da piccola dalla sua famiglia italiana. Gli investigatori ipotizzano che si tratti di Denise Pipitone.

Denise Pipitone 31 marzo 2021 leggilo.org

Era l’1 settembre del 2004 quando Denise Pipitone, quattro anni di età, scomparve da Mazara del Vallo in provincia di Trapani nella disperazione dei genitori. Ora, è possibile che il caso abbia trovato una svolta inaspettata in seguito alla testimonianza di una ragazza. La giovane in questione si chiama Olesya Rostova, residente in Russia, ed è stata recentemente intervistata dal programma russo пусть говорят – la cui traduzione è pressappoco ‘lasciali parlare’ in italiano – affermando di essere stata rapita da piccola. La ragazza – stando a quanto raccontato ai microfoni della trasmissione – sarebbe stata strappata alla famiglia nel 2005 e segregata in un campo rom in Russia dove è cresciuta chiedendo l’elemosina. Qualche tempo dopo sarebbe stata lasciata in un orfanatrofio, dove le fu dato il suo attuale nome: “Non ti ho mai dimenticato, ti sto cercando e ho la possibilità di trovarti. Eccomi qui, sono viva, voglio conoscerti e trovarti“, l’appello che la giovane rivolge a sua madre. La somiglianza tra Olesya ed il prospetto tracciato dagli investigatori su come la piccola Denise Pipitone dovrebbe apparire a quindici anni dal suo rapimento è impressionante ed i tempi e l’età coincidono: ma c’è un dettaglio da considerare.

Olesya ha infatti ammesso di non avere che pochi ricordi frammentari della sua infanzia prima del rapimento, forse a causa del trauma subito, e di non parlare italiano ma soltanto russo. La madre di Denise Pipitone, Piera Maggio, afferma che nonostante la giovane età al momento della scomparsa sua figlia era in grado di esprimersi sia in italiano che in dialetto siculo. Starà agli inquirenti che hanno seguito per anni il caso e soprattutto ai genitori della bambina scomparsa decidere come affrontare questo caso: sicuramente, un  test del DNA potrebbe dare una risposta inequivocabile sull’identità di Olesya Rostova.

 

La scomparsa di Denise Pipitone è uno dei più grandi misteri irrisolti nella storia recente del paese: la piccola stava giocando all’aperto sotto la sorveglianza della nonna intorno alle ore 12:00 di quel fatale primo settembre quando svoltò l’angolo di una strada presumibilmente per seguire uno dei cuginetti. Da quel momento il nulla. Una guardia giurata di Milano il 18 ottobre 2004 credette di riconoscere la piccola Denise, avvistando una bambina che si spostava con un gruppo di rom: a far crescere i sospetti, il fatto che i nomadi avessero coperto per quanto possibile il volto della bambina come se non volessero farla riconoscere a qualcuno. Ma l’avvistamento non portò a nulla così come le accuse nel 2017 alla sorella del padre biologico della bambina Piero Pulizzi – Jessica Pulizzi – che fu sospettata di aver sottratto la bambina alla madre e di averla consegnata ad alcuni nomadi dopo aver pronunciato in un’intercettazione telefonica la frase: “Me la portai a casa”, in dialetto siciliano. Gli investigatori anche in quel caso non trovarono un movente né altre prove per incriminare la donna che fu assolta. Finora in definitiva, come altri casi di scomparse drammatiche, la piccola non è mai stata ritrovata né il suo destino accertato.

 

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