Irruzione nel presidio sanitario, il senatore Morra dice di averlo fatto per il bene di tutti

Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, è stato accusato di una grave irregolarità presso il centro per i vaccini di Cosenza. Ecco cosa è successo.

Nicola Morra 23 marzo 2021 leggilo.org-2
Nicola Morra Facebook

Il Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra torna a far parlare di se dopo il caso delle dichiarazioni sulla scomparsa Presidente della Regione Calabria Jole Santelli per un presunto blitz all’interno di un centro per i vaccini a Cosenza: secondo i cronisti che per primi hanno parlato dell’accaduto, il politico si sarebbe reso protagonista di un episodio che – qualora confermato ed accertato – sarebbe estremamente grave per un figura istituzionale come la sua. Il 20 marzo Morra avrebbe visitato un centro dell’Asp di Cosenza in Via Alimena per protestare con toni molto accesi per la mancata prenotazione per il vaccino dei parenti della sua compagna, ultra ottantenni.

Così il medico Mario Marino, dirigente del servizio di prevenzione, ha riferito l’accaduto “Morra si è presentato sabato mattina mentre eravamo in piena attività, stavamo organizzando e pianificando l’attività di vaccinazione per questa settimana. È entrato e si è messo a urlare. Diceva “questo numero non funziona”, noi gli spiegavamo che non era più attivo per le prenotazioni, ma era tutto inutile” ha puntualizzato Marino Quei parenti non erano neanche prenotati, perché chiamavano il numero sbagliato”. Tutto si sarebbe svolto in un clima surreale, con gli agenti della scorta che, su richiesta del senatore, chiedevano le generalità ai membri del personale sanitario presenti sul posto, definiti “incapaci” di gestire l’emergenza. Marino ha proseguito ne suo resoconto: “Morra ha chiamato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri e il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, con i quali non credo abbia fatto una gran bella figura. Loro, i grillini, dovevano affossare il sistema, ma non ho mai visto uno della Prima Repubblica venire da noi comportandosi in quella maniera. Ma urlava non per un fatto di servizio pubblico, che riguardava i cittadini, ma perché i suoi parenti non erano stati chiamati. Dunque, per un fatto suo personale. Sta di fatto che alla fine ho avuto un malore. Lo querelerò per abuso di potere e forse anche interruzione di pubblico servizio“.

Nicola Morra tramite la sua pagina Facebook spiega ora di essersi recato sul posto per dei semplici controlli e non per favoritismi di nessun tipo. Inoltre – continua il senatore – la voce secondo cui motivo del suo intervento sarebbe stato quello di ottenere una prenotazione a favore dei genitori sarebbe infondata: “Mi farebbe piacere che mi si spiegasse come avrei perorato la causa dei miei suoceri o dei miei genitori. Purtroppo sia i miei genitori che mio suocero sono venuti a mancare tempo fa. Mentre mia suocera si è già vaccinata circa quindici giorni”, prosegue il Presidente dell’Antimafia, negando che la versione riportata dal medico e da alcuni cronisti sia fedele a quanto accaduto realmente. Il medico tuttavia non rettifica sui motivi della protesta da parte del senatore: la lamentela si fondava sul mancato accesso alle prenotazione di persone a lui vicine “Morra si è presentato urlando e chiedendo informazioni per due suoi parenti di cui conosciamo i nomi ma non li comunichiamo per privacy. Mai fino ad ora abbiamo detto che tali nomi corrispondevano a suoceri o similari, perché non è compito nostro indagare. Non è venuto a chiedere come si sta sviluppando la vaccinazione degli ottuagenari a Cosenza, ma si è presentato per chiedere come mai questi parenti non erano stati vaccinati” ha ribadito Marino. Persone che sembrerebbero essere i genitori della sua compagna.

Ciononostante, la vicenda è diventata di dominio pubblico con Morra che asserisce di aver esercitato una sua legittima responsabilità – ovvero accertarsi che la Sanità calabra già motivo di scandalo  funzioni correttamente – e i suoi detrattori che lo accusano di un abuso di potere.  Per concludere, il parlamentare pentastellato ha voluto lanciare una frecciata non tanto velata verso chi lo accusa di favoritismo: “Nonostante ad oggi la macchina di somministrazione del vaccino funzioni poco e male, questi scarsi risultati non hanno in alcun modo scalfito le retribuzioni dei dirigenti che dovrebbero garantirci ben altri numeri per le vaccinazioni“, le parole con cui Morra chiude la spiegazione dell’accaduto sui suoi profili social network.

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