AstraZeneca, anche la Finlandia non crede alle rassicurazioni dell’Ema e ferma le vaccinazioni

Dopo la Francia che ne ha limitato l’uso e la Svizzera, anche la Finlandia si unisce al fronte di nazioni contrarie all’uso del vaccino AstraZeneca. Ecco cosa succede.

Finlandia AstraZeneca 20 marzo 2021 leggilo.org
Getty Images/Chris J.Ratcliffe

L’Europa sembra proprio incapace di fare fronte comune sul caso AstraZeneca, come si evince dalla decisione della Finlandia di non eliminare il bando sul vaccino nonostante le informazioni ricevute dall’Agenzia europea del farmaco che pure ha effettuato tutti i test del caso. La nazione scandinava va quindi ad unirsi alla Svizzera ed agli altri paesi scandinavi – Danimarca, Norvegia e Svezia – che si sono rifiutati di riprendere ad usare il vaccino in questione a cui si allinea la Francia che ha deciso di utilizzare il vaccino solo sulle persone sopra i 55 anni. Il Governo di Helsinki intende “attingere da altre fonti” per quanto riguarda la continuazione della campagna di vaccinazione nel paese, proprio come faranno i suoi vicini territoriali. Una decisione comunicata dalle maggiori autorità del paese che resterà in vigore: “Fino a quando non ci saranno più informazioni e non sarà possibile valutare un’eventuale causalità“. Parole che fanno eco a quelle pronunciate dal Direttore dell’istituto di sanità di Oslo Geir Bokhlom giorni fa: “A causa dei numerosi casi gravi, vogliamo esaminare a fondo la situazione prima di trarre una conclusione”, aveva detto il responsabile della Sanità norvegese.

Questa decisione – secondo il Governo finnico – scaturisce da due casi di decesso per trombosi in persone che avevano ricevuto il vaccino che hanno preoccupato i medici. I paesi scandinavi dal canto loro hanno sempre deciso di mantenere una politica molto diversa da quella europea durante l’emergenza: basti pensare alla Svezia che decise di non applicare nessun tipo di lockdown in occasione della prima ondata. Ma la decisione della Finlandia su AstraZeneca ha anche un altro significato molto grave per gli altri paesi dell’Unione: si tratta infatti di un segno di scarsa fiducia nei confronti di una decisione presa dall’Ema che rappresenta la più alta autorità sanitaria del continente. Il vaccino AstraZeneca costituisce complessivamente circa il 50% delle scorte da impiegare nella campagna di vaccinazione, con i farmaci di Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson che al momento non sono lontanamente sufficienti per coprire tutto il fabbisogno europeo. Adesso, resta da vedere come le nazioni scandinave affronteranno i prossimi mesi e soprattutto quali conseguenze avrà questa decisione sulle riaperture e chiusure dei Governi locali nell’immediato futuro dato che il Covid continua ad infettare e a diffondersi.

 

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