Via libera ad AstraZeneca ma continuano le indagini sulle morti rimaste senza risposta

Le famiglie che hanno sporto denuncia contro il vaccino AstraZeneca raccontano i casi incriminati. Una persona si era vaccinata addirittura un mese prima.

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Getty Images/Dan Charity-Pool

La lista dei casi sospetti di decessi e malori inizialmente considerati legati al Vaccino AstraZeneca si è allungata poco prima del via libera dell’Ema, così come i casi in cui i familiari delle persone scomparse hanno deciso di chiedere delle indagini alla Procura di competenza del proprio comune di residenza per capire se sia realmente andato storto qualcosa al momento dell’iniezione del farmaco. L’Ema ha di fatto dato ragione agli esperti che parlavano di una sfortunata coincidenza inevitabile ma alcuni casi – secondo i cronisti – sono ancora ufficialmente in fase di esame affinché gli investigatori possano chiuderli. L’ultima storia arriva da Roma e riguarda una persona di 46 anni che a quanto pare non soffriva di nessuna patologia pregressa: L.M. era un odontoiatra romano residente nella frazione di Rocca di Papa. La famiglia racconta che l’11 marzo l’uomo, a pochi metri da casa, si è accasciato a terra senza più rialzarsi. Un decesso causato per i medici da un attacco di cuore, versione che non è condivisa dai familiari: “Aveva ricevuto il vaccino AstraZeneca un mese fa”raccontano i parenti che hanno denunciato in Procura il fatto che il 19 febbraio l’uomo avesse ricevuto l’iniezione del farmaco.

La scorsa settimana, i casi di decessi improvvisi che le famiglie delle vittime hanno spesso correlato ai farmaci AstraZeneca sono stati quattro: tre in Sicilia e l’ultimo a Biella, il primo caso ufficialmente registrato nel nord Italia. Tuttavia, ieri a Napoli è stato anche registrato il malore di una donna che – anche in questo caso a detta dei parenti – non aveva alcuna patologia pregressa al momento dell’iniezione: la donna, Sandra Battaglia di 54 anni, avrebbe ricevuto una dose proveniente dal lotto poi sequestrato ABV5811, legato al caso di Biella“Dopo il vaccino sembrava stesse bene, tanto che è andata a lavorare. Due giorni dopo ha avuto la febbre, dormiva in continuazione, non riusciva a parlare fino a diventare totalmente immobile“, raccontano i parenti di Sandra che adesso è ricoverata presso l’Ospedale del Mare in condizioni molto gravi. La maggior parte dei decessi è stata causata da tromboembolismo polmonare, un tipo di malore che colpisce 65.000 persone l’anno in Italia. A ricordare i casi – per cui AstraZeneca è stata comunque già assolta dall’Ema – in un’intervista con Huffington Post è stato il professor Paolo Gresele, ricercatore che ha studiato a lungo la malattia nel tentativo di ridurne l’incidenza: “A quanto si sa dai i numeri attuali, l’incidenza di eventi non sembra differente da quello che è il tasso di trombosi registrato nella popolazione generale. Al momento, non ci sono prove che i casi siano correlati al vaccino“, ricorda il medico. I dati raccolti dall’Ema che ha analizzato 30 casi di decessi o malori gravi dopo l’iniezione su 5 milioni di dosi inoculate parlano però chiaro: la media parla di 0,6 casi ogni 100.000 abitantiSono incidenze più basse di quelle attese nella popolazione generale”, commenta il professore. In ogni caso, le indagini della Procura devono ancora arrivare a chiudere ufficialmente alcuni di questi casi.

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