Covid, quattordicenne in terapia intensiva a Bologna. Ma i medici minimizzano

Un quattordicenne è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna, le sue condizioni vengono definite gravi. 

Bologna, quattordicenne ricoverato in terapia intensiva
Emanuele Cremaschi/Getty Images/Archivio

Continuano a peggiorare le notizie relative alla diffusione del Coronavirus nel nostro Paese: ai dati sul contagio, che segnalano una crescita preoccupante dei soggetti positivi e degli ingressi in terapia intensiva e che potrebbero indurre il Governo a dare un nuovo giro di vite alle misure di contenimento già nei prossimi giorni, si aggiunge anche l’abbassamento medio dell’età dei decessi. Una prospettiva particolarmente preoccupante che evidenzia una volta in più la necessità di velocizzare la campagna vaccinale, unico vero elemento capace di trascinarci fuori dalla fase più complessa della pandemia.

Rispetto a quest’ultimo elemento, da Bologna arriva la notizia, pessima, di un ragazzo di appena 14 anni ricoverato da ieri sera nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Sant’Orsola. Le sue condizioni vengono definite gravi da fonti ospedaliere. Il ragazzo sarebbe arrivato nel capoluogo emiliano dopo essere stato trasportato in ambulanza da Modena dove, dopo la positività al virus, era inizialmente stato ricoverato. Il giovane non risulterebbe essere affetto da patologie pregresse, anche se su questo punto sono  in corso approfondimenti.

La notizia del quattordicenne ricoverato arriva a pochi giorni di distanza dal caso di una bambina di 11 anni  ricoverata in rianimazione a Ferrara. Gli esperti avevano definito questo episodio come rarissimo, perché la bambina versava in condizioni particolarmente gravi nonostante non soffrisse di alcuna altra patologia. “La paziente ha qualche fattore di patologia cronica. Su di lei stiamo indagando, il sospetto forte è che di sottostante ci sia qualcosa“, aveva spiegato il primario di pediatria, Marcello Lanari.

Nelle scorse settimane anche a Firenze si era registrato un caso di ricovero in rianimazione di un’adolescente, una ragazza di 14 anni: la giovane, fortunatamente, aveva dato col passare del tempo importanti segni di miglioramento, come sottolineato anche dalla direttrice sanitaria dell’ospedale Meyer Francesca che aveva rassicurato tutti sulle condizioni della ragazza.

In generale il dato di fondo rimane, purtroppo, chiaro: il numero di persone giovani – anche giovanissime, come in questi casi – che rischiano gravi complicazioni legate alla positività al Covid è in aumento. Un elemento sul quale occorre vigilare in maniera puntuale, nonostante lo stesso professor Lanari abbia cercato di tranquillizzare l’ambiente, sottolineando come non vi sia, al momento, alcuna correlazione dimostrata tra l’aumento dei casi gravi tra i più giovani e la crescente diffusione della variante inglese della malattia: “La sensazione è che questo nuovo ceppo del virus sia più contagioso e nei grandi numeri ci cadono anche i bambini, ma non ritengo che sia aggressiva in particolare per quest’ultimi“, ha affermato il primario bolognese.

 

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