Covid, 25.673 casi e 373 morti: l’Italia punta sul vaccino AstraZeneca ma tre Paesi europei lo hanno bloccato

Aperte indagini sul vaccino della casa farmaceutica AstraZeneca. Segnalati effetti collaterali molto gravi.

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Getty Immages/Go Nakamura

Il Ministero della Salute informa che i casi totali – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 25.673 unità e portano il totale 3.149.017. Nelle ultime ventiquattro ore 373 morti che fanno salire le vittime a 101.184 e 15.000 guariti che raggiungono quota 2.550.483.

I casi attualmente positivi salgono a 497.350, +10.276 rispetto a ieri. I ricoverati sono 23.247, +365 mentre in terapia intensiva 2859 assistiti, +32 da ieri. Il totale delle persone vaccinate è 1.803.693.

Covid: sospesa la somministrazione di AstraZeneca

La priorità ora, per gli esperti e per il Governo, è una e una soltanto: vaccinare. L’Italia è ancora piuttosto indietro sulla tabella di marcia. Ad oggi hanno ricevuto entrambe le dosi vaccinali solo 1.803.693 persone. Secondo quanto hanno più e più volte dichiarato virologi e infettivologi, il vaccino è il principale strumento di lotta contro il Covid. L’unica arma di cui disponiamo per far ripartire l’economia e la didattica in presenza. Tuttavia è necessario anche valutare attentamente la sicurezza dei vaccini. E, in virtù della cautela, la Danimarca ha sospeso l’uso del vaccino anti Covid di AstraZeneca. Si tratta di una misura precauzionale e temporanea. Nel Paese scandinavo si sono verificati gravi problemi di coagulazione del sangue in alcuni pazienti in seguito all’iniezione del farmaco. Lo hanno reso noto le autorità nazionali. Sono già state avviate indagini per stabilire eventuali connessioni tra i problemi riscontrati e il vaccino.

Il Ministro della Salute, Magnus Heunicke, ha infatti puntualizzato che non è ancora chiaro se tali problemi sono legati al farmaco. E Soren Brostroem, direttore della National Health Authority danese ha dichiarato: “In questo momento abbiamo bisogno di tutti i vaccini che possiamo ottenere. Pertanto, mettere in pausa uno dei vaccini non è una decisione facile. Ma proprio perché vacciniamo così tanto, dobbiamo anche rispondere con tempestività quando si è a conoscenza di possibili gravi effetti collaterali”. La decisione del Governo danese ha spinto anche Norvegia e Islanda a mettere temporaneamente in stand by l’uso del vaccino AstraZeneca. L’azienda si è subito premurata di rassicurare circa la sicurezza del loro farmaco che è stata verificata in studi clinici di fase III.

Eppure non è la prima volta che AstraZeneca si trova al centro di polemiche. Domenica scorsa era stato l’ufficio federale austriaco per la sicurezza sanitaria a rendere noto di avere sospeso la somministrazione di un lotto di vaccini AstraZeneca. Dopo la somministrazione del vaccino una donna era deceduta e un’altra era stata ricoverata d’urgenza per un’embolia polmonare. In seguito a questo episodio anche l’Estonia, la Lituania, il Lussemburgo e la Lettonia hanno sospeso in via precauzionale l’uso dei vaccini provenienti dallo stesso lotto. Nel nostre Paese,  l’Agenzia italiana del farmaco – Aifa ha deciso di emettere un divieto di utilizzo di quel lotto specifico segnalato in Austria. In Italia, dopo un primo stop sui soggetti over 55, AstraZeneca ha ricevuto il via libera e, ad oggi, può essere somministrato a tutti i pazienti presenti nelle liste. Proprio lunedì 8 marzo ne sono arrivate 684mila dosi presso l’Aeroporto di Pratica di Mare. Tuttavia, solo tre giorni fa, un militare di 43 anni è deceduto per arresto cardiaco il giorno seguente alla somministrazione della prima dose del vaccino AstraZeneca. Sorte analoga è toccata lo scorso 2 marzo ad un’insegnante di 62 anni di Napoli, venuta a mancare pochi giorni dopo aver ricevuto il vaccino della stessa casa farmaceutica. In entrambi i casi, a seguito degli esami autoptici, è stato escluso qualsiasi nesso tra il farmaco e i decessi.

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