Mascherina per due anni, coprifuoco e lockdown in estate. E dimentichiamoci le discoteche

Nonostante i vaccini anti Covid la mascherina ci terrà compagnia ancora a lungo. Per il microbiologo Andrea Crisanti dovremo indossarla ancora un paio di anni almeno. Non più rosee le previsioni per l’estate.

crisanti mascherina
Getty Images/Filippo Monteforte

Se pensavamo di esserci lasciati il peggio alle spalle, sbagliavamo di grosso. A dirlo, il microbiologo dell’Università di Padova, il professor Andrea Crisanti che nel corso della trasmissione Piazzapulita su La7,  ha spiegato: “Psicologicamente questo sarà l’anno più difficile, sarà un anno di attesa. Abbiamo la speranza dei vaccini, ma è una speranza frustrata. Se noi ci mettiamo più di un anno a vaccinare non raggiungeremo mai l’immunità di gregge”. E le tempistiche sembrano destinate ad allungarsi visti i ritardi nelle distribuzione dei vaccini.

La casa farmaceutica Pfizer – che nelle ultime settimane ha ridotto notevolmente le dosi consegnate all’Italia – ha assicurato che riprenderà quanto prima a rifornirci. Tuttavia il colosso farmaceutico è tutelato da ben due clausole inserite nel contratto sottoscritto con il nostro Paese: con una clausola Pfizer si tutela da eventuali danni derivanti dalla somministrazione del farmaco; con l’altra si tutela da eventuali ritardi in quanto non viene specificato il quantitativo settimanale ma solo la quantità di dosi che devono essere consegnate entro la fine di marzo.

Che fare, dunque? Continuare con le restrizioni, le chiusure, la distanza di sicurezza, la mascherina? Quando potremo finalmente tornare alla normalità? I danni – sia economici sia psicologici – di questa situazione si avvertono sempre più prepotentemente. Si sono già verificati diversi casi di suicidio per mancanza di risorse o per depressione; si è registrato un aumento di fenomeni di dipendenza e anche i divorzi seno esplosi nei mesi di lockdown. Anche su questo fronte il professor Crisanti non è ottimista. Alla mascherina – volenti o nolenti – dovremo abituarci poiché ci accompagnerà ancora per un bel po’: “Mascherina ancora per un paio di anni, un anno e mezzo ad essere ottimisti”. Perché, nonostante il vaccino, ancora tutte queste tutele? Il microbiologo spiega chiaramente che non si ha ancora alcuna certezza sul fatto che il vaccino generi immunità. Pertanto anche un soggetto a cui è stato somministrato il farmaco potrebbe continuare a infettare altre persone e a diffondere il Covid. “Non sappiamo ancora se chi è vaccinato potrà ancora trasmettere il virus. Questo lo hanno detto chiaramente anche gli amministratori sia di Pfizer sia di Moderna“.

Covid: che estate ci attende?

E ben poche speranze lo scienziato ci lascia anche per quanto riguarda le  vacanze al mare per la prossima estate. Crisanti prevede che, almeno fino ad ottobre, l’Italia assisterà ad un’alternanza di colori e un’estate connotata da divieti, restrizioni e chiusure. Niente discoteche sulla spiaggia ma, in compenso, molta cautela: “Se sono chiusi cinema, bar e teatri non si capisce perché dovrebbero esser aperte le spiagge. Perché le spiagge sono all’aperto? Anche le discoteche erano all’aperto.”  E, per restare in tema vacanziero, sulla stessa lunghezza d’onda anche il professor Franco Faella, infettivologo presso il Cotugno di Napoli che già fu protagonista nella lotta al colera del 1973. Faella ha precisato che il Covid, essendo un virus a Rna e non a Dna, si replica molto più rapidamente e produce mutazioni che lo rendono più pericoloso. Per questo – ribadisce il medico – scordiamoci un’estate spensierata: “La prossima estate? Sarà come l’anno scorso. Aprire una discoteca sarebbe pura follia”.

E oltre ai locali e alle discoteche, uno dei settori che pagheranno un prezzo parecchio salato da questa estate all’insegna della sobrietà, sarà il settore eventi, fiere e spettacoli. Il Governo decide norme e restrizioni quasi di giorno in giorno. E se da un lato è certamente comprensibile, dall’altro è deleterio per chi – come chi organizza eventi – deve programmare e stendere un calendario. Qualcuno ha già alzato bandiera bianca annullando fiere o festival storici come il festival Collisioni, annullato dal sindaco di barolo Renata Bianco che ha spiegato: “Considerato lo stato attuale, riteniamo che neppure la prossima estate potranno esserci le condizioni per organizzare Collisioni a Barolo”. E anche altri primi cittadini di comuni piemontesi si stanno scervellando per decidere ciò che può restare in calendario, ciò che salta e ciò che viene riformulato. La certezza è una: le perdite  ci saranno sia per gli organizzatori sia per i ristoratori, gli albergatori e i commercianti delle città che dovranno fare a meno della grossa fetta di introiti provenienti dai turisti.

 

 

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