Bolzano, il figlio ha avvelenato i genitori, dice la Procura. E la sorella non vuole incontrarlo

Straziata dal dolore per la perdita dei genitori, Madè Neumair pretende di sapere la verità su quanto accaduto: “Voglio sapere come sono andate le cose quella sera”. 

"Benno indagato non mi stupisce", dice la sorella Madè Neumair
Madè Neumair/Facebook

Un dolorecosì atroce che non riesco a realizzare quello che è successo, non vedere più i miei genitori…“. Non riesce a capacitarsi dell’accaduto, Madè Neumair, figlia di Peter e Laura, i coniugi scomparsi la sera del 4 gennaio e per il cui omicidio è stato arrestato suo fratello Benno. Una famiglia che “non esiste più“, dice, disperata, la ragazza. “Qualunque sia la verità la voglio sapere. Voglio sapere come sono andate le cose quella sera. Dall’inizio alla fine“, ripete.

La Procura di Bolzano ha iscritto il fratello nel registro degli indagati. Gli inquirenti ritengono che abbia ucciso i genitori, forse avvelenandoli e trasportandone i cadaveri con la Volvo fino a Vadena, dove li avrebbe gettati nel fiume. Dinanzi al precipitare degli eventi la reazione di Madè è stata impressionante: “Non sono sorpresa“, ha commentato, rivelando uno stato d’animo di profonda inquietudine e – chissà – lasciando immaginare dinamiche familiari e un rapporto non idilliaco tra Benno e i genitori. Ma la sorella, pur confermando di aver pronunciato quelle – pesanti – parole non aggiunge altro. “Non voglio esprimermi su Benno“, dice, sapendo che l’inchiesta procede – e il cerchio va stringendosi.

Intanto, il dolore la attanaglia: “Sentivo i miei genitori ogni giorno, condividevo con loro la mia vita a Monaco, le mie esperienze, il lavoro. Ero legatissima a entrambi. Erano una coppia straordinaria, innamorati, felici“, racconta commossa. “Eravamo una famiglia unita. Adesso questa famiglia non c’è più“. Dopo la tragica notizia, Madè ha fatto ritorno a Bolzano, per mettersi a disposizione degli inquirenti e partecipare alle ricerche ma ha deciso di non condividere la casa con il fratello, preferendo di farsi ospitare dalla zia Carla, sorella della madre.

Due mondi opposti, Benno e Madè: lui egocentrico e vanitoso, aspirante influencer, supplente di matematica – nonostante la laurea in scienze motorie – e concentrato sulla cura del fisico; lei riservata, timida, tutt’altro che appariscente. La laurea in medicina ottenuta ad Innsbruck, la specializzazione in traumatologia e ortopedia a Monaco di Baviera. E se la ragazza era l’orgoglio di casa, la figlia di cui i genitori parlavano, i rapporti tra i due coniugi e Benno erano più complessi. Tra fratello e sorella gli scambi erano quasi a zero, tanto che dal ritorno in Italia di Madè i due non si sarebbero mai incontrati. “Mia sorella ha preferito non tornare a casa e stare da nostra zia perché l’idea di vedere casa con le cose dei nostri genitori la faceva stare male“, ha raccontato Benno. Probabilmente le ragioni che hanno portato la ragazza a rifugiarsi dalla zia sono diverse.

In questo momento di dolore lancinante sento mamma e papà molto vicini“, ripete Madè cercando di farsi forza, dopo essere tornata nella sua città – lasciata anni fa – per piombare in un incubo. Un giallo non lontano da quello che la ragazza – appassionata di scrittura, oltre che di medicina – raccontò nel 2016 nel romanzo Quattrostorie, in cui si intrecciavano le vicende dei quattro protagonisti, figli della media borghesia di una città “lontana dal mare“: le liti e le amicizie, gli amori, i contrasti, le paure. E poi i rapporti con i genitori, gli insegnanti e gli allenatori sportivi. Una finestra sulla realtà di Bolzano, commentò qualcuno all’uscita del libro. Una finestra che certamente Madè non avrebbe mai voluto spalancare sulla propria vita.

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