Genitori scomparsi a Bolzano, il figlio fermato dai Carabinieri all’autolavaggio

Arrestato il trentenne Benno Neumair per l’omicidio dei genitori Peter e Laura. Gli elementi che giocano contro il ragazzo sono davvero tanti. Per la Difesa non sarà facile.

benno neumair
Benno Neumair Facebook

Arrestato Benno Neumair, il 30enne supplente di matematica e istruttore di fitness da settimane al centro della scena per il delitto di Bolzano. Fino a questa mattina il giovane era indagato a piede libero per l’omicidio dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli, svaniti nel nulla  il 4 gennaio. I corpi dei due coniugi non sono ancora stati rinvenuti ma gli indizi contro Benno sono diventati tanti e tali da consentirne il fermo. In primis – come da testimonianza di Laura ad alcuni amici – tra Benno e i genitori da tempo non correva buon sangue. Il trentenne era instabile forse a causa di una precedente dipendenza da anabolizzanti utilizzati per “gonfiare” i muscoli. A ciò va aggiunto che, anche se gli era stato chiesto espressamente, non voleva lasciare la casa dei genitori e – soprattutto – vi erano in ballo questioni economiche. Infatti dopo che Benno aveva interrotto gli studi universitari, Peter gli aveva chiesto di restituirgli i soldi spesi per farlo studiare ma il giovane non aveva alcuna intenzione di farlo.

In seconda battuta non tornano le tempistiche. La scomparsa di Peter e Laura è stata denunciata nel primo pomeriggio di martedì 5 gennaio dal medesimo Benno e dalla zia Carla Perselli. Eppure il ragazzo ha ammesso che non vedeva i genitori dalle ore 19 della sera del 4 gennaio. E – sempre per sua ammissione – la madre non aveva risposto a una sua telefonata e la mattina dopo, quando era rientrato dalla notte trascorsa fuori, la porta della camera da letto dei genitori era ancora chiusa. E non ha visto uscire i genitori dalla stanza fino oltre alle 8 del mattino, per tutto il tempo in cui lui ha fatto colazione producendo – presumibilmente – qualche rumore. Eppure nessun sospetto o preoccupazione ha fatto capolino nella mente di Benno. Solo dopo la telefonata di sua sorella, preoccupata per il fatto di non avere notizie dei genitori da ore, ha lanciato l’allarme.

Altro elemento sospetto: Benno – in base alle sue dichiarazioni – non avrebbe dovuto vedere i genitori uscire da casa la sera del 4 gennaio. Eppure in un’intervista ha descritto il loro abbigliamento. Terzo elemento: l’ultimo segnale dei cellulari di Peter e Laura risale alle 21.30 del 4 gennaio e proviene dal Ponte Roma dove una telecamera ha ripreso la Volvo di Peter Neumaier guidata dal figlio. Inoltre anche il cellulare di benno si è spento misteriosamente per mezz’ora dopo il suo passaggio in quella zona. Il ragazzo – interrogato – ha spiegato di aver utilizzato l’auto per andare a trovare un’amica – tal Martina – che vive a Ora, un paesino che dista circa 25 minuti di macchina da dove vive lui. Eppure di tempo ne ha impiegato più del doppio: circa un’ora.

Le tracce di sangue e l’atteggiamento distaccato

Ma gli indizi più schiaccianti sono stati le tracce ematiche trovate prima sulla neve, vicino al parapetto del ponte. Il Ris – grazie al Dna estratto dallo spazzolino da denti to essere sangue di Peter Neumair. Da lì è stato facile risalire ad altre tracce di sangue sulla portiera di guida della Volvo. A completare il quadro Benno aveva una ferita che – a suo dire – si sarebbe procurato in bicicletta. Ma. secondo i Carabinieri, sarebbe rutto di uno scontro fisico con il padre. Infine altro elemento sospetto la bottiglia  di 800 cl di acqua ossigenata in macchina: troppo grande per disinfettare una ferita ad un dito. E, in più, è emerso che al momento dell’acquisto Benno avesse chiesto se fosse indicata per pulire macchie. Infine Benno ha cercato di lavare la Volvo in un autolavaggio ed è stato fermato dai Carabinieri che lo pedinavano. Oltre agli indizi “oggettivi” ciò che ha destato stupore e sospetti è l’atteggiamento lucido, freddo e distaccato di Benno che poco prima di essere arrestato, aveva dichiarato di non voler più parlare di questa storia: “Tutto lo stress ricade su di me e solo l’idea di raccontare questa storia mi fa venir da vomitare” – le sue parole.

Nonostante Benno si sia costituito su indicazione dei suoi legali che questa notte alla una lo hanno accompagnato in Procura – dopo aver saputo in serata dalla stessa Procura che gli sarebbe stato notificato a breve un provvedimento di fermo molto articolato – il giovane non ha ancora confessato. Al momento il ragazzo si trova trova nel carcere di via Dante a Bolzano. Lunedì ci sarà l’udienza di convalida.

 

 

 

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