Il prof Crisanti: “Guardate i numeri. Conte non potrebbe evitare il lockdown nemmeno con il vaccino”

Il microbiologo Andrea Crisanti, ai microfoni di Radio Capital, si dice pessimista riguardo il lockdown. E parla anche del vaccino anti Covid.

Conte GETTY 12 novembre 2020
Getty Images/Vincenzo Pinto

Il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti non scommetterebbe un euro sulla possibilità che il nostro paese sfugga ad un secondo lockdown – già in vigore in altri paesi dell’Eurozona – e non si fa per dire; è proprio con queste esatte parole che il medico mette in guardia gli italiani: per risolvere del tutto la grave situazione causata dalla pandemia, ci vorrà molto tempo, sicuramente più di un anno: “Al momento, sono molto pessimista. Il lockdown ci sarà, anche se dovessimo disporre di un vaccino in tempi brevi bisognerà ‘resettare’ la situazione nel paese. Conte non ha molta scelta con 30.000 nuovi casi al giorno“, spiega il professore collegato telefonicamente con gli intervistatori.

Il vaccino non è una bacchetta magica che eviterà il lockdown, specifica Crisanti: “Ci sono problemi logistici anche per i vaccini più promettenti come quello della Pfizer che va conservato alla temperatura di meno ottanta gradi. Per distribuire un qualsiasi vaccino comunque, serviranno mesi, forse i risultati arriveranno per ottobre-novembre del 2021”, analizza il microbiologo. Crisanti si esprime anche riguardo il caso delle scuole, accusate di essere un veicolo di nuovi contagi dopo la chiusura di palestre e locali: “Io credo che la situazione sia stata gestita in modo approssimativo, bisognava aprire le scuole mesi prima in una singola Regione per valutare gli effetti di una riapertura e poi decidere il da farsi. I bambini sono più protetti dal virus ma questo non significa che non possano ammalarsi e contagiare altre persone”. Una critica nemmeno tanto indiretta all’operato del Ministro Lucia Azzolina.

C’è anche spazio per una battuta per spezzare la tensione nel corso dell’intervista, quando a Crisanti viene chiesto un parere sul ciondolo anti Covid, una bizzarra trovata che l’ormai ex Segretario del Sindacato di Polizia Giuseppe Tiani ha esibito pochi giorni fa: “Diciamo che non conosco questo ciondolo e quindi non posso esprimermi, anche in tempo di guerra ci sono trovate economiche discutibili”, dice il professore senza sbilanciarsi scatenando la reazione divertita dei conduttori: “Io penso proprio che lei stia cercando di essere diplomatico. Non può dirci cosa ne pensa veramente”, scherza uno dei due.

Ma al di là di questo fugace momento di ironia, l’intervista riflette tutta la drammaticità della situazione dell’Italia. Crisanti è solo l’ennesimo medico a ritenere inevitabile una chiusura totale del paese. A questo punto, sembra essere soltanto una questione di tempo.

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