Giuseppe in coma a 18 anni. La madre: “Non perdonerò mai i responsabili”

Parole dure quelle della madre di Giuseppe, il giovane di 18 anni in coma dopo una vile aggressione da parte di alcuni ragazzi. Il giovane ha subito un’operazione al cranio.

Giuseppe Pio 20 ottobre 2020

L’ennesima aggressione vile, in gruppo, contro tre ragazzi che non avevano fatto nulla se non forse lanciare qualche sguardo verso la comitiva di malviventi: così Giuseppe Pio d’Astolfo, 18 anni, è finito in coma durante quello che doveva essere un normale sabato sera trascorso con alcuni amici. Il fatto è avvenuto sabato scorso intorno a mezzanotte a Lanciano, nei pressi della stazione di Sangritana: un gruppo di ragazzi ha aggredito Giuseppe e una coppia di suoi amici che stavano trascorrendo la serata nella zona: “Vieni qui a fare il furbo, che ca.. ti guardi?”, questa la frase rivolta ai tre da parte del gruppo, in cerca di un pretesto per fare a botte. I due amici di Giuseppe sono riusciti ad evitare l’aggressione mentre il 18enne ha ricevuto un forte pugno alla tempia per cui i medici hanno dovuto sedarlo e metterlo in coma farmacologico.

Adesso, i dottori stanno cercando di evitare conseguenze più gravi per il ragazzo a cui è stato trattato un ematoma cerebrale causato dal colpo ricevuto mentre provava a sottrarsi all’aggressione: “Erano in cinque. Dalle ricostruzioni effettuate, sembra che i tre ragazzi siano stati inseguiti e poi abbandonati quando Giuseppe è caduto: nessuno ha provato a soccorrerlo anche se poteva essere morto”, l’agghiacciante testimonianza dei Carabinieri che hanno redatto il verbale. I due gruppi di ragazzi non si conoscevano: non si tratta dunque di un regolamento di conti ne di una lite tra conoscenti ma semplicemente di un impeto di violenza privo di qualsiasi motivazione anche lontanamente comprensibile.

A pensarla così è anche la madre di Giuseppe che non vuole in nessun modo perdonare gli autori del vile gesto, un copione visto e rivisto che vede sempre il gruppo contro l’individuo che soccombe alla violenza: “Per quanto mi riguarda, non perdonerò i fautori di questa violenza finchè sarò in vita. Mio figlio è la mia vita e lo hanno picchiato senza pietà, voglio giustizia”, le parole della madre di Giuseppe che, tenuto in coma dai medici, resta ancora in condizioni critiche a detta del personale dell’Ospedale di Pescara dove il giovane è ricoverato.

L’ipotesi di reato che grava sui cinque – ancora latitanti – è di lesioni personali gravi. Gli investigatori stanno vagliando le immagini di alcune telecamere della zona e ascoltando dei testimoni: si tratta del primo episodio di violenza simile avvenuto nell’area della Sangritana che è una meta usuale di ritrovo per giovani.

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