Spagna e Portogallo rifiutano il prestito dall’Europa, il PD non intende rinunciarci

Il segretario del PD Nicola Zingaretti continua a spingere per l’accettazione del Mes nonostante anche Spagna e Portogallo lo abbiano rifiutato.

 

In Europa sembra essere piuttosto diffusa la sfiducia verso il Mes, il fondo salvastati che dovrebbe aiutare le economie più colpite dalla crisi dovuta al Coronavirus a risollevarsi, sfiducia che però non tange minimamente Nicola Zingaretti. Il leader del Partito Democratico difatti continua a spingere affinchè il Premier Giuseppe Conte accetti gli aiuti proposti da Bruxelles. Il tira e molla per l’accettazione degli aiuti europei va ormai avanti da mesi. Non tutte le altre nazioni europee però hanno avuto tanta indecisione nel respingere decisamente le offerte del Fondo Salvastati. Pur non avendo gravi problemi di liquidità, Spagna e Portogallo hanno infatti declinato molto tempo fa gli aiuti del Mes e stanno valutando in questi giorni se respingere anche la consistente offerta dei prestiti del Recovery Fund: destinatari di rispettivamente 70 e 10 miliardi di euro da parte dell’Unione Europea, i governi di Spagna e Portogallo sono preoccupati dalle condizioni di restituzione del prestito, definite “poco chiare”. A spingere la Spagna in particolare verso il rifiuto del Recovery Fund c’è la volontà del Governo di Madrid di non incrementare ulteriormente il debito pubblico del paese – già pari al 100% del Pil – eventualità che si verificherebbe con l’accettazione dei prestiti.

Sovvenzioni monetarie che verranno ripagate a partire dal 2028 e che hanno tassi di interesse estremamente vantaggiosi, dicono gli economisti come l’autorevole Adam Tooze. Forse per questa ragione, il PD continua a spingere per il Mes: “Stiamo aspettando con ansia che il Governo presenti il suo piano per la crisi: dobbiamo assolutamente discutere del Mes, Conte si faccia avanti” – afferma il segretario Dem richiamando il Premier in prima persona sull’argomento. Il politico ha criticato aspramente l’operato del Governo tutto e non solo del presidente del consiglio, lanciando frecciatine anche ai ministri Roberto Speranza e Roberto Gualtieri, accusati di non volersi confrontare in Parlamento sul tema, giudicato vitale: “Non si può liquidare una questione importante come quella dei prestiti dell’Europa con battutine da conferenza stampa. Il Governo deve necessariamente discuterne nella sede appropriata, non è un tema da poco”.

Dal canto suo, il Premier Conte ha già liquidato la questione con una singola frase durante una conferenza dopo mesi di indecisione: “Se accettassi il prestito del Mes, dovrei alzare le tasse. Non ci conviene”. Una posizione condivisa dal Ministro dell’Economia Gualtieri, secondo il quale la posta in alto è troppo rischiosa per motivi politici: “I 300 milioni di euro sarebbero un’entrata importante. Tuttavia, se il Governo dovesse vacillare per questa ragione sarebbe un pericolo. Un Governo instabile aumenta lo Spread e le spese”, le parole del ministro che punta anche il dito con una non tanto velata critica agli alleati di Governo: “I Cinque Stelle non ci ascoltano”.

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