Covid, Conte firma il nuovo dpcm: mascherine anche in casa e no alle feste private

Il Premier Conte ed il Ministro della Salute Speranza hanno firmato il Dpcm contenente le nuove misure per limitare la diffusione dei contagi da coronavirus. Le novità principali riguardano lo stop alle feste private e nuove misure restrittive per bar e ristoranti.

E’ arrivata la firma del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro della Salute Roberto Speranza sul dpcm contenente nuove misure di contrasto alla diffusione dei contagi da Covid-19. Dopo aver ricevuto dalle regioni gli attesi riscontri sul testo finale, presentato nella serata di ieri, il Premier ed il responsabile della salute hanno siglato il testo, che sarà valido per i prossimi trenta giorni. Vediamo quali sono i provvedimenti adottati dal Governo.

Divieto di feste private

La novità principale riguarda il divieto di organizzare e partecipare a feste private, sia al chiuso che all’aperto. Il Governo esprime tra l’altro una “forte raccomandazione” a proposito degli eventi che si svolgano all’interno delle abitazioni: evitare, per quanto possibile, di ricevere in casa più di sei familiari o amici con cui non si conviva. In questi casi, sottolinea Il Messaggero, nel dpcm è contenuta l’indicazione di utilizzare la mascherina. “Non riteniamo di introdurre una norma vincolante”, ha spiegato Conte nel corso dell’incontro con le regioni, “ma vogliamo dare il messaggio che se si ricevono persone non conviventi anche in casa bisogna usare la mascherina“.

Mascherine in casa e all’aperto

E proprio a proposito dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, all’articolo 1 viene confermata la misura che impone “sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi“. Da questo obbligo sono esclusi coloro che si trovino all’esterno per svolgere attività sportiva, i bambini al di sotto dei 6 anni e tutti quei soggetti che a causa di patologie e disabilità pregresse non siano nelle condizioni di indossare la mascherina.

Chiusura anticipata per bar e ristoranti

Anche la “movida“, come ampiamente previsto, va incontro ad una stretta: ristoranti e bar dovranno chiudere alle 24:00, mentre a partire dalle 21 saranno proibite le consumazioni in piedi. Questo significa che potranno rimanere nei locali, o negli spazi ad essi adiacenti, soltanto quei clienti che abbiano trovato posto ai tavoli. Rimangono chiuse le discoteche e le varie sale da ballo, mentre continueranno ad essere permesse fiere e congressi, nel rispetto dei protocolli di sicurezza vigenti.

Divieto di gite scolastiche

Per quanto riguarda le scuole, conferma La Repubblica, l’attività per il momento prosegue secondo le modalità fin qui seguite, ma viene introdotto il divieto alle gite scolastiche e a tutte quelle attività didattiche che debbano svolgersi all’esterno degli istituti.

Cinema e concerti

Per cinema e concerti rimangono in vigore le misure già adottate nei mesi scorsi: rimane quindi il limite di 200 partecipanti al chiuso e 1000 all’aperto, con assegnazione obbligatoria dei posti e a condizione che intercorra almeno un metro di distanza tra un posto e l’altro. Sospesi tutti quegli eventi che provochino assembramenti e in cui non è garantita la possibilità di mantenere le distanze. E’ inoltre prevista la possibilità, per le regioni e per le province autonome, di stabilire d’intesa con il Ministero della Salute diversi limiti di spettatori consentiti, sulla base delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi dove dovranno svolgersi gli eventi. Il dpcm, infine, non influisce sulle ordinanze locali già emesse in proposito.

Stadi ed eventi sportivi

Anche per quanto riguarda la partecipazione di spettatori a competizioni sportive le cose non cambiano. Viene consentita la presenza di pubblico per un “massimo di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori“, se all’aperto, mentre il limite scende a 200 per gli eventi che si svolgano al chiuso. Anche in questo caso dev’essere garantita la distanza minima di un metro tra i posti assegnati e dev’essere effettuata la misurazione della febbre all’ingresso a tutti i presenti. Prevista ancora una volta la possibilità per province e regioni autonome di stabilire limiti diversi in base alle condizioni generali e in accordo con il Ministero della Salute, oltre che di mantenere le ordinanze locali già in vigore.

Calcetto sport amatoriali

Vietate, invece, tutte quelle gare, competizioni e attività sportive riguardanti sport di contatto a livello amatoriale. Stop quindi al calcetto con gli amici e i colleghi o alle partite di basket da playground. Queste attività sono consentite soltanto ai professionisti e presso quelle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal CONI o dal Comitato italiano paralimpico, “nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi“.

Lorenzo Palmisciano

Fonte: La Repubblica, Il Messaggero

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