Coronavirus, 4458 nuovi casi rispetto a ieri “Presto potremo avere 16mila casi al giorno”

Gli esperti mettono in guardia: i contagi tornano a crescere in misura allarmante. Servono atteggiamenti responsabili se non vogliamo nuove chiusure.

I dati forniti dal Ministero della Salute in merito al Coronavirus ci informano che gli attualmente positivi sono 65.952, + 3376 unità rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 22 morti che portano il totale a 36.083. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 236.363, registrando un incremento di 1060 persone rispetto a ieri. I pazienti ricoverati salgono a 3925, + 143 da ieri e nelle terapie intensive 358 assistiti, +21 da ieri.  Sono stati eseguiti 128.098 tamponi, + 2884 rispetto a ieri. Ad oggi in Italia il totale delle persone che ha contratto il virus – compresi gli attualmente positivi, i guariti e i deceduti – è 338.398, + 4458 rispetto a ieri.

Gli esperti lanciano l’allarme:”Siamo sulla lama del rasoio”

L’aumento dei casi di Coronavirus sta mettendo sull’attenti non solo il Governo – che ha predisposto nuove restrizioni con il Dpcm di Ottobre e prorogato lo Stato di Emergenza fino al 31 gennaio – ma anche gli esperti del Comitato tecnico scientifico. Nel corso della trasmissione Agorà in onda su Rai 3, il professor Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza – riferisce la Repubblica – ha dichiarato: “Siamo sulla lama di un rasoio. Se non interveniamo subito tra due o tre settimane rischiamo di ritrovarci nella stessa situazione di Francia, Spagna e Gran Bretagna”. L’esperto attribuisce gran parte della responsabilità alle Regioni, molte delle quali – a suo avviso – non hanno agito in maniera sufficientemente tempestiva ma, anzi, si sono assopite. E ora, con l’arrivo dei raffreddamenti e dei malanni tipici dell’inverno, rischiamo di trovarci con ospedali nuovamente in tilt. “Le persone contagiate devono essere indirizzate esclusivamente nei Covid hospital. Ma bisognava aver già allestito Pronto soccorso dedicati ai sospetti Covid e prevedere percorsi separati dentro gli ospedali. Molte Regioni però si sono addormentate e ora con i ricoveri per influenza negli ospedali si rischia il caos”. E, nello specifico, il professor Ricciardi punta il dito sulla Campania di Vincenzo De Luca, sulla Lombardia di Attilio Fontana da cui – specifica lo scienziato “tutto è partito e i contagi non si sono mai davvero azzerati” – e sul Lazio di Nicola Zingaretti. Il Lazio, in particolare, ora si trova in una situazione congestionata per quanto riguarda i tamponi: lunghissime file fuori dai drive-in per riuscire a sottoporsi al test e circa una settimana per avere i risultati. Situazione che rischia di far precipitare a stretto giro il sistema sanitario regionale. Ma il consigliere del ministro Speranza non risparmia critiche neppure verso la Sardegna dove – a suo dire – sono stati autorizzati e incoraggiati ristoranti, bar, discoteche e spiagge a non applicare le regole in maniera scrupolosa. Ed essendo la Sardegna, da sempre, meta vacanziera di molti giovani, essi hanno contratto il virus che poi, una volta rientrati a casa, hanno trasmesso ai loro familiari. Come già ribadito giorni fa dal capo del dicastero della Salute, anche Ricciardi – in un’intervista a Huffington Post – ha puntualizzato che stiamo correndo enormi rischi: “Se non invertiamo questa tendenza arriveremo a 16mila casi tra due mesi. Servono comportamenti responsabili, controlli e sanzioni”. Infatti ha ribadito che  il Governo sta lavorando duramente per evitare un nuovo lockdown ma sono indispensabili atteggiamenti rigorosi da parte di tutti come il rispetto del distanziamento sociale di almeno 1 metro, l’utilizzo della mascherina anche all’aperto e la frequente igienizzazione delle mani e dei luoghi di vita e lavoro. Inoltre ha sottolineato l’importanza di scaricare l’App Immuni per il tracciamento dei contatti e la rapida individuazione di eventuali nuovi casi da poter così isolare in tempi rapidi.

E mentre in Italia si teme per nuove chiusure che, seppur fossero localizzate o settoriali metterebbero ancor più in ginocchio il Paese, in Spagna – riporta Open – la Corte Superiore di Giustizia di Madrid ha bocciato l’ipotesi di un secondo lockdown in quanto ritenuto “lesivo dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone“. Tuttavia la situazione dei contagi della Spagna continua a preoccupare e il Paese è classificato tra quelli attualmente messi peggio in Europa.

Samanta Airoldi

Fonte: Repubblica, Open, Huffington Post, Ministero della Salute

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