Processo a Catania, parla Gregorio De Falco: vi spiego perché Salvini va condannato

Il senatore Gregorio De Falco non usa mezzi termini per condannare l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Gregoretti.

 

Questa mattina a al Tribunale di Catania si sarebbe dovuta tenere l’udienza preliminare sul caso Gregoretti che vede come imputato l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il giudice per l’udienza preliminare ha però – in accoglimento alle richieste dell’avvocato della Difesa Giulia Bongiorno – deciso per il rinvio: prima dovranno essere ascoltati il Premier Giuseppe Conte e i ministri Luigi Di Maio e Danilo Toninelli per capire un loro eventuale coinvolgimento nella decisione di Salvini di impedre lo sbarco per 4 giorni. Inoltre dovrà essere appurata anche la linea attualmente tenuta dal Viminale, presieduto dal Ministro Luciana Lamorgese, in merito agli sbarchi avvenuti nel corso del Governo Conte bis.

Dunque il giudice ha deciso di fare ulteriori approfondimenti prima di decidere per le sorti del capo del Carroccio. C’è chi, invece, non ha dubbi e ritiene che Salvini debba andare a processo. Tra questi il senatore del Gruppo misto Gregorio De Falco che già in passato si era espresso contro le politiche migratorie della Lega e, in particolare, contro i Decreti Sicurezza.

De Falco – riporta Fanpage – ha dichiarato: “Parliamo di oltre 100 persone, con un solo water, a fine luglio con oltre 40 gradi in condizioni disumane. Il porto sicuro non è una concessione: c’è un diritto pieno del naufrago di essere portato a terra. Salvini si è fatto propaganda e non si fa propaganda sulla pelle della gente”. E, siccome l’ex capo del Viminale ha giustificato la sua scelta in nome del mantenimento dell’ordine pubblico, De Falco ha proseguito: “Negli ultimi sette anni non si è rivelata alcuna grave minaccia proveniente dai naufraghi. Salvini dunque fa solo chiacchiere, fa solo ipotesi astratte”. Anche se è stato scoperto che da alcune navi Ong – come dalla Sea Watch della capitana Carola Rackete – sono sbarcati dei trafficanti di esseri umani. E la posizione del senatore De Falco è sostenuta anche dalla senatrice del PD Anna Rossomando: “La Gregoretti è italiana: nel momento in cui sali su questa imbarcazione sei automaticamente su territorio italiano.” E la Dem ha spiegato: “Un conto è la ragion di Stato e un conto è l’arbitrio di chi ha momentaneamente il potere. Non è che non li si fa sbarcare perché si attende la redistribuzione: li si fa sbarcare e poi ci sono apposta gli hotspot per attendere. Non si possono privare le persone della libertà personale – tutelata dalla Cotituzione – per i propri scopi politici”. Nessun accenno, tuttavia, al Premier Giuseppe Conte che – all’epoca dei fatti – era al Governo con Salvini.

Il senatore Gregorio De Falco, non è nuovo agli attacchi al leader della Lega. Già nel 2019 – ricorda The Vision – l’esponente del Gruppo misto sosteneva: “Gli sbarchi hanno assunto un’enorme valenza politica e per questo vengono fatte delle enormi distorsioni. La navigazione di una nave straniera in acque territoriali può essere negata solo se ci sono fondati timori che essa sia potenzialmente offensiva ma non è questo il caso delle Ong. La posizione delle Ong non è solo lecita ma è doverosa e il modo in cui le persone si sono trovate in quella situazione, se hanno pagato o no per partire, se è giusto o no che si trovino lì, è del tutto irrilevante”.

Samanta Airoldi

Fonte: Fanpage, The Vision

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