Catania, rinviata l’udienza del processo a Salvini. E ora le cose potrebbero mettersi male per Conte

Rinviata a dicembre l’udienza preliminare sul caso Gregoretti che vede come imputato l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

 

In occasione del processo al leader della Lega Matteo Salvini a Catania, è stata organizzata una “tre giorni” di incontri con esponenti politici locali e non. Cosa non gradita a molti. La parlamentare Cinque Stelle Jose Marano – riferisce Adnkronos – ha dichiarato: “Trovo sia assurdo tenere in ostaggio Catania per te giorni per un’udienza. La macchina messa in moto da salvini è una sfida alla magistratura, una manifestazione inopportuna”. E ha concluso: “Ma i siciliani e i catanesi non dimenticano gli insulti che per decenni Salvini e i suoi hanno rivolto al Mezzogiorno. Qui la Lega non troverà folle infervorate“.

E mentre l’esponente grillina attaccava il segretario del Carroccio, in Tribunale si decideva altrimenti. Infatti è stata rinviata l’udienza preliminare sul caso Gregoretti. Così – spiega la Repubblica – ha deciso il giudice Nunzio Sarpietro, dopo due ore di camera di consiglio. Il gup ha accolto le richieste della Difesa tenuta dall’avvocato Giulia Bongiorno la quale ha chiesto sentenza di “non luogo a procedere” in quanto il fatto non sussiste. L’avvocato Bongiorno ha inoltre ha richiesto un approfondimento probatorio da parte del giudice per accertare se le procedure di sbarco – indicate nel capo di imputazione contro l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini – sono tutt’ora seguite dal Governo Conte bis, procedendo anche all’audizione dell’attuale capo del Viminale, il ministro Luciana Lamorgese. 

E in accogliment alle richieste della Difesa, il giudice per l’udienza preliminare ha letto in aula l’ordinanza con cui chiede il rinvio al 20 novembre nell’aula bunker del carcere di Bicocca per sentire il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio e l’allora Ministro dei trasporti Danilo Toninelli. Mentre il 4 dicembre dovranno essere ascoltati il Presidente del Senato Elisabetta Trenta, il Minitro dell’Interno Luciana Lamorgese e l’ambasciatore italiano in Europa Maurizio Massari.
L’ordinanza dispone inoltre l’acquisizione di tutto il nuovo  materiale probatorio su diversi altri sbarchi in cui i migranti sono stati trattenuti e sulle eventuali responsabilità del Governo. In particolare i giudici vogliono fare chiarezza su quali – eventuali – differenze sussistano tra  il caso Gregoretti e i casi della Diciotti, della Open Arms dopo e della Ocean Viking. Quest’ultimo avvenuto quando al Viminale vi era già Lamorgese e non più Matteo Salvini. Ma non solo: è necessario – prima di procedere – capire più a fondo che ruolo hanno avuto il Premier Conte e ministri Di Maio e Toninelli nella scelta di Salvini di bloccare lo sbarco della Gregoretti. E ancora: se era ravvisabile un sequestro di persona, perché la Procura non è intervenuta subito? E qual è il reale status giuridico di un migrante? Libero come un qualsiasi cittadino o in trattenimento amministrativo in attesa di verifica della sua posizione?

Samanta Airoldi

Fonte: Repubblica, Adnkronos

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