Matteo Salvini rischia anche un secondo processo. Forze dell’Ordine in allerta a Catania

Il processo al Segretario della Lega Matteo Salvini per il caso Gregoretti sta attirando attivisti e reporter da tutta Italia. Si prevedono misure di contenimento.

Processo Salvini (GETTY) 1 ottobre 2020

Si terrà a Catania sabato 3 ottobre l’udienza preliminare sulla richiesta di rinvio a giudizio per l’ex Ministro dell’Interno Matteo Salvini che dovrà rispondere dell’ accusa di sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti, bloccata in mare per quattro giorni quando Salvini negò al capitano dell’imbarcazione – carica con 131 migranti – il permesso di attraccare in un porto italiano il 20 gennaio del 2019. Ma il capo del Carroccio rischia anche un altro procedimento penale per una vicenda analoga, avvenuta ad agosto del 2019 quando bloccò nuovamente in mare un’altra imbarcazione carica dei migranti, appartenente alla ONG Open Arms.

Che il processo di uno dei più famosi leader dell’Opposizione, ovvero il segretario leghista Matteo Salvini, attiri molti tra curiosi, sostenitori e detrattori non è una sorpresa. Tuttavia i membri del personale del tribunale di Catania dove si svolgerà la prima fase del procedimento legale che vede il politico come protagonista, si dicono preoccupati. Infatti – riferisce La Stampa – la massiccia partecipazione di reporter ed attivisti presso il tribunale rischia di trasformare il processo in un “Circo mediatico“, come temono i presidenti della Corte d’Appello e della Procura Generale che hanno già richiesto provvedimenti eccezionali per contenere la folla.

Lo stesso Comune di Catania ha preso accordi con i due organi giuridici per impedire che il processo di Matteo Salvini si trasformi in un enorme occasione di propaganda o per i sostenitori dell’ex Ministro dell’Interno o per i suoi detrattori ma soprattutto – con tutta probabilità – per timore che un eccessivo affollamento di persone possa creare rischi sanitari dovuti alla pandemia di Covid ancora in corso. Tantissime le figure politiche che hanno annunciato la loro presenza presso il tribunale di Catania questo sabato. Oltre a numerosi senatori e politici leghisti, anche il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni sarà presente e in un appello sul suo profilo Facebook, Meloni ha invitato il Centrdestra a partecipare in modo compatto al procedimento legale: “Non si può processare un ministro che ha fatto la volontà degli italiani e che ha protetto l’Italia dall’immigrazione clandestina”, le sue parole nell’appello registrato in video.

Il numero elevato di persone che intendono assistere al processo – o perlomeno attendere all’esterno dell’edificio – è ulteriormente accresciuto dalla presenza di centinaia di giornalisti accreditati e naturalmente anche dagli oppositori di Salvini. Stamattina infatti uno striscione recitante il motto “Mai con Salvini”, è apparso all’aereoporto di Catania e non è da escludere che questa iniziativa sia solo il preludio di altre manifestazioni contro l’ex Ministro dell’ Interno.

Tra i provvedimenti presi dal Comune di Catania per preservare l’ordine durante il processo c’è la decisione di blindare totalmente il Palazzo di Giustizia: quasi tutti gli altri processi previsti per il 3 ottobre sono infatti sospesi, gli uffici per il pubblico chiusi per tutta la durata dell’udienza, l’accesso alla struttura vietato a chiunque non faccia parte del personale che lavora nel tribunale. Inoltre, sarà consentito l’accesso all’apposita area destinata ai reporter solo a quei cronisti che hanno versato un accredito per evitare un sovraffollamento anche tra i giornalisti. In più, il parcheggio antistante al tribunale in Piazza Verga sarà totalmente chiuso anche a magistrati ed auto blu. Per finire, dalle ore 6:00 alle 14:00 vige il divieto assoluto di parcheggiare o transitare nelle strade vicine al tribunale. Un dispiegamento di forze impressionante per impedire che un importante processo si trasformi in qualcosa di più simile ad un derby di campionato.

Manfredi Falcetta

Fonte: La Stampa, Il Messaggero, Giorgia Meloni Facebook

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