“Se troveremo un vaccino sarà merito dei migranti”, dice il filosofo francese Bernard Lévy

Acceso scontro tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il filosofo francese Bernard Henri Lévy. Quest’ultimo sostiene che se in si troverà un vaccino sarà merito degli immigrati

I dati del Ministero della Salute in merito alla situazione di oggi ci informano che i casi attualmente positivi sono 12.616, + 7 rispetto a ieri. Nelle ultime ventiquattro ore 6 morti che portano il totale a  35.129. Il numero complessivo dei dimessi e dei guariti sale a 199.031 registrando un incremento di 275 persone. I ricoverati scendono a 731, – 18 da ieri mentre nelle terapie intensive 38 assistiti, – 2 rispetto a ieri. Ad oggi, in Italia, il totale delle persone che ha contratto il virus è 246.776, + 289 rispetto a ieri.

Vaccino e immigrati: secondo il filosofo Lévy sono correlati

Dopo la fine del lockdown e la riapertura dei porti, i flussi migratori sono ripresi a ritmo sostenuto tanto da mandare al collasso alcuni hotspot della Sicilia. Purtroppo alcuni migranti arrivano da Paesi dove l’emergenza sanitaria è ancora in corso e, dunque, sono positivi al Coronavirus. Nel caso poi in cui scappino dai centri dove devono effettuare la quarantena – come accaduto a Caltanissetta e a Porto Empedolce – c’è il rischio che possano contagiare altre persone provocando un nuovo aumento dei casi. Per questa ragione anche il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha riconosciuto esservi una correlazione tra flussi migratori e virus in questo periodo. Di tutt’altro genere, invece – riferisce Adnkronos – il rapporto che intercorre tra gli immigrati e il Covid secondo il filosofo e saggista francese Bernard Henri Lévy. Lévy, ospite a Quarta Repubblica – condotto dal giornalista Nicola Porro su Rete 4 – si è scontrato con il segretario della Lega Matteo Salvini non tanto sulla chiusura o apertura dei porti piuttosto che sui Decreti sicurezza. No. Motivo dello scontro è stato il presunto rapporto messo in campo dal filosofo tra immigrati e vaccino. Lévy ha sostenuto – senza spiegare tuttavia in maniera approfondita – che se verrà scoperto un vaccino sarà merito dei migranti: “Il fatto che troveremo un vaccino in Italia e in Europa lo dobbiamo ai migranti. Senza l’immigrazione africana, non ci sarebbe ricerca in Francia e non si troverà mai un vaccino contro il Covid. Dobbiamo dire grazie ai migranti”. Lévy, tuttavia, non ha specificato oltre questa presunta connessione che ci sarebbe tra gli immigrati e la ricerca sul vaccino. Il capo del Carroccio ha chiuso la questione con una battuta sarcastica: “Vabbé, siamo su Scherzi a Parte”.

Il filosofo, da poco tornato da un viaggio in Libia – in un’intervista a La Stampa – ha esortato l’Europa a risvegliarsi dal “coma” in cui è precipitata a causa del Covid per tornare ad occuparsi dei migranti: “Il Covid ha eclissato la questione migratoria e ha ritardato l’urgente presa di coscienza del dramma dei rifugiati. Dobbiamo uscire da quella specie di coma che ci siamo autoinflitti in questi mesi. L’Europa è ferma davanti alla tragedia dei migranti”.

Samanta Airoldi

Fonte: Adnkronos, La Stampa, Ministero della Salute

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