Torna la Sea Watch con 200 migranti. Matteo Orfini: “Sbarco e quarantena, subito”

Nel pieno dell’allarme coronavirus, il deputato Dem Matteo Orfini chiede l’immediato sbarco della Sea Watch e l’annullamento degli accordi con la Libia per limitare gli sbarchi.

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In questi giorni l’Italia, Lombardia e Veneto in primis, è messa in ginocchio dalla paura del contagio da Coronavirus. Anche il Piemonte ha registrato 3 casi di contagio e, nelle ultime ore, anche la Toscana di Enrico Rossi ha avuto il primo caso di coronavirus. L’Italia, ad oggi, è il terzo paese per numero di persone contagiate, 322 secondo gli ultimi aggiornamenti, e il numero dei decessi è arrivato a 10 nel giro di pochissimi giorni.

Il virus – ha spiegato la virologa Ilaria Capua – non è letale ma è molto contagioso e, provenendo dal mondo animale, la specie umana non ha gli anticorpi per combatterlo. E sia la Dottoressa Capua sia il pneumologo Romolo Basile hanno sottolineato come l’Africa, in questo momento, rappresenti una vera e propria criticità. Molti stati africani hanno intensi scambi commerciali con la Cina. In Egitto è già stato riscontrato un caso di contagio da Coronavirus e il sistema sanitario non è in grado di contenere il suo diffondersi. Per questa ragione, nei giorni scorsi – riportava Il Giornale – il leader della Lega Matteo Salvini aveva chiesto di “sigillare i porti“. “Controllare, controllare e ancora controllare. Con la salute non si scherza!”. Queste erano state le parole dell’ex Ministro dell’Interno. Meno rigido invece, sembra essere il deputato Dem Matteo Orfini il quale chiede che venga fatta immediatamente sbarcare la Sea Watch. La nave Ong tedesca, infatti, da ben 6 giorni sta chiedendo un porto sicuro. A bordo vi son circa 200 migranti. Orfini sulla sua pagina Facebook ha scritto: “La sentenza della Cassazione di qualche giorno fa ha chiarito che un’ operazione di soccorso si deve ritenere conclusa solo con lo sbarco in un porto sicuro… Ovviamente dopo lo sbarco i naufraghi verranno sottoposti a quarantena…”. Il capocorrente dei Giovani Turchi ha fatto riferimento a quanto stabilito dalla Cassazione sul caso della Sea Watch 3 capitanata da Carola Rackete. La31enne tedesca è stata ritenuta nel giusto in quanto, secondo la Cassazione, le operazioni di soccorso non si limitano al solo salvataggio in mare ma richiedono anche lo sbarco in un porto sicuro.

La seawatch attende da 6 giorni un porto sicuro dopo aver salvato quasi 200 persone.
La sentenza della Cassazione di qualche giorno fa ha chiarito che una operazione di soccorso si deve ritenere conclusa solo con lo sbarco in un porto sicuro e che trattenere i naufraghi su una nave significa non garantirne i diritti.

Aggiungo per chiarezza: appena sbarcati i naufraghi vengono posti in quarantena in un hot spot e sottoposti a controlli medici.
Quindi, come al solito, non c’è alcuna ragione per non assegnare un porto.

E la prassi per cui si tengono le navi in mezzo al mare in attesa che si completi l’accordo sulla ricollocazione è illegittima oltre che politicamente insostenibile.

E pochi giorni prima, lo stesso Dem Orfini, aveva pubblicato sul suo profilo Twitter un post nel quale spiegava che lui insieme alla collega Giuditta Pini stavano lavorando per modificare sostanzialmente gli accordi con la Libia volti a frenare gli sbarchi sulle coste italiane. Nello specifico Orfini e Pini chiedono di bloccare l’attività della Guardia Costiera libica – finanziata dall’Italia per recuperare in mare i migranti che cercano di raggiungere le nostre coste per vie clandestine – e di evacuare i centri libici.

orfini
@orfini

Oggi abbiamo approvato in assemblea un odg di

che cambia la linea del Pd sulla Libia: 1. basta guardia costiera 2. revisione radicale accordi 3. evacuazione lager 4. commissione d’inchiesta Una battaglia che cominciammo in pochissimi è ora la linea di tutto il Pd

Fonte: Il Giornale, Matteo Orfini Facebook, Matteo Orfini Twitter

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