Matteo Salvini in Senato al premier Conte: “Sei un voltagabbana come Monti”

Il governo Conte bis, dopo la fiducia al Camera, ha incassato anche quella del Senato. I voti a favore sono stati 169, 133 i contrari e 5 gli astenuti. I senatori a vita Liliana Segre e Mario Monti si schierano dalla parte del governo nascente.

Salvini dice a Conte di essere come Mario Monti - Leggilo

Salvini accusa Conte di essere Monti

Dopo la fiducia ottenuta alla Camera è arrivato il sì del Senato. Un traguardo segnato da un duro confronto con Matteo Salvini, quello del governo Conte Bis. Il leader della Lega, ex Ministro dell’Interno del precedente governo, parlando in Senato ha definito il premier come “il nuovo Mario Monti” della Politica, alludendo all’allure “politically correct“che l’avvocato pugliese mostra in ogni situazione. E ha proseguito, il leader della Lega, dicendo che è ben diverso parlare con il cuore dal recitare un discorsetto scritto ad hoc per rispettare il copione del Primo Ministro super partes. Un’arringa che è sembrata la replica diretta al discorso pieno di garbato veleno del premier, quando annunciò in Parlamento le dimissioni, salvo poi tentare il tutto per tutto, riuscendovi, pur di non rassegnarle davvero. Un colpo da maestro, grazie all’aiuto disinteressato di Luigi Di Maio di Beppe Grillo e a quello, dubbio, di Rousseau.

Matteo Salvini ha anche sottolineato come il nuovo governo si sia subito preoccupato di mettere in agenda l’argomento Legge Elettorale auspicando un ritorno al proporzionale, tema che ben poco interesserebbe al popolo e che anzi, sembra la premessa per futuri accordi e veti post voto da parte delle realtà politiche minori. Un discorso per nulla accomodante, riferisce Repubblica, proseguito sostenendo che questo governo può dirsi maggioritario solo nelle Aule parlamentari ma non tra la gente che ha espresso chiaramente la disapprovazione in Piazza Montecitorio ieri.  Salvini sostiene di aver assistito ad una repentina trasformazione di Giuseppe Conte, già durante il governo giallo-verde. Da questa premessa è scaturito l’accostamento a figure come Mario Monti e Paolo Gentiloni ravvisandone una somiglianza nei comportamenti. E proprio il senatore a vita Monti, quasi a sottolineare involontariamente la pertinenza delle critiche mosse da Salvini, ha espresso il proprio sostegno al Governo, tuttavia senza farsi mancare un intervento pungente il giusto, riportato da Adnkronos:”Voterò la fiducia – ha detto – e valuterò di volta in volta i singoli provvedimenti. Sul piano della coerenza, – ha tuttavia sottolineato – io dichiaro di trovarmi oggi in imbarazzo nell’esprimermi sul suo nuovo governo. Devo essere coerente con me stesso o osservare la coerenza altrui? Se fossi coerente con me stesso voterei a favore. Su Europa ed economia sono stupefatto e soddisfatto. Se invece dovessi esprimermi sulla coerenza, non potrei che votare contro questa maggioranza e questo governo – e qui c’è stato il passaggio più tagliente, perchè, per un istante, il senatore a vita ha fatto proprie le critiche di Salvini – perché sono il risultato di un tasso di trasformismo senza precedenti da parte di uno dei due partiti della maggioranza. Ma il programma – ha concluso – è molto vicino a quello che io trovo utile per l’Italia”. Sostegno al Governo anche dalla senatrice a vita Liliana Segre che ha dichiarato espressamente il proprio voto di favore. Salvini non ha rinunciato a stoccate nei confronti del Movimento Cinque Stelle, con una frase non priva di efficacia, riportata dall’Ansa: “Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Renzi, Monti“.

La tensione tra le parti, sottolinea Il Fatto Quotidiano, è aumentata quando la senatrice leghista Lucia Borgonzoni si è alzata in piedi mostrando una maglia con la scritta “parliamo di Bibbiano” rivolgendosi a Giuseppe Conte. Tra i  fischi dei Dem e gli applausi della Lega, la senatrice è stata invitata a rimettersi la giacca e a sedersi dalla Presidente del Senato Elisabetta Casellati.

Fonte: Adnkronos, Ansa, Repubblica, Il Fatto Quotidiano

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