Ci saranno Matteo Renzi ed anche Romano Prodi alla Festa dell’Unità democratica che si terrà a Ravenna a partire dal prossimo 23 agosto. Assenti i pentastellati, che hanno invece rifiutato l’invito.
Si aprirà il 23 agosto e si chiuderà il 9 settembre. La Festa Nazionale dell’Unità, a Ravenna, è un’occasione che ogni anno si trasforma in un crocevia e passerella di politici. Diciotto giorni di eventi, incontri e concerti – informa Democratica.com – nella cornice del Pala De Andrè di Ravenna. L’obiettivo, e slogan dell’evento, quello di riaccendere l’Italia, quella “verde, giusta e competitiva“. L’evento, organizzato dal responsabile Organizzazione dei dem, Stefano Vaccari ha lo scopo di “riaccendere l’Italia contro la propaganda dell’odio e della paura”,
Un momento di incontro e di confronto per il PD, dal sapore ever-green e di riciclo ecologico. Chiuderà i giorni di festa il comizio del segretario Nicola Zingaretti, domenica 8 settembre. Ma ci sarà anche Matteo Renzi e un gran ritorno, quello di Romano Prodi, dopo undici anni di assenza. Non ci saranno i pentastellati che, ancor prima dello scoppio della crisi di governo, hanno declinato l’invito a partecipare alla kermesse democratica. Come ha spiegato Vaccari in Conferenza Stampa, erano stati invitati i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati, ma entrambi hanno detto no. Ci sarà invece il leader Cgil Maurizio Landini; il presidente del Parlamento europeo David Sassoli; il fondatore di Libera don Luigi Ciotti; esponenti del centrosinistra come Pierluigi Bersani e Laura Boldrini. Tra gli eventi in programma, serate dedicate a Stefano Cucchi, ad Andrea Camilleri, e ed Enrico Berlinguer.
A far discutere, comunque, è il rifiuto dei pentastellati e il gran ritorno sulle scene di Romano Prodi. L’ex Premier, informa l’Ansa, ha rilanciato il “patto Orsola e non Ursula“, ossia un’alleanza tra il PD e il Movimento 5 stelle. Niente Forza Italia, quindi, come era stato detto all’inizio proponendo un’alleanza tra chi aveva votato Ursula von der Leyen alla Presidenza della Commissione europea.
“Trattandosi in questo caso di un patto per il governo italiano, nondimeno prevede la riorganizzazione degli strumenti necessari per la ripresa economica e la messa in atto di una politica socialmente avanzata”, ha chiarito l’ex Premier. Bisogna riprendere una seria lotta all’evasione fiscale, attivare politiche capaci di contrastare le disuguaglianze a partire dalla ridistribuzione del redditi, di rimettere al centro la difesa del welfare con particolare attenzione all’indebolimento dei diritti nel campo della sanità e dell’istruzione pubblica. Temi che, a dire di Prodi, non sarebbero stati sostenuti dalla destra.
Fonte: Ansa, Democratica.com