La Corte di Cassazione ha dichiarato prescritto il reato di truffa ai danni dello Stato, per il quale erano imputati l’ex segretario della Lega, Umberto Bossi, e l’ex segretario del partito, Francesco Belsito. Resta confermato il sequestro dei 49 milioni di euro.
Sembra giunta alla fine la vicenda giudiziaria che ha coinvolto la Lega per presunti bilanci truccati del partito tra il 2008 e il 2011. Quelle modifiche irregolari hanno permesso al Carroccio di ricevere rimborsi elettorali maggiorati, scrive l’Agi. La richiesta del Sostituto Procuratore Generale della Cassazione, Marco Dall’Olio, era quella di confermare le condanne di secondo grado per Belsito e Bossi. La motivazione è contenuta nella sua requisitoria: “Non è vero che i rendiconti erano solo generici. Erano anche falsi: si diceva ‘rimborsi autisti’ ma in realtà si finanziava la famiglia Bossi”.
La condanna all’ex tesoriere e all’ex segretario del partito per truffa allo Stato è stata annullata della Cassazione per prescrizione. Resta intatta la sentenza relativa al sequestro dei 49 milioni: a tal proposito la Lega è riuscita a raggiungere un accordo con la Procura di Genova in base al quale è previsto che il partito restituirà la somma a rate. Ma dove sono finiti e per cosa sono stati spesi quei 49 milioni di euro che lo Stato ha passato nelle casse della Lega come rimborso?
“Quei soldi li ho presi e li ho lasciati nelle casse del partito“, dice Umberto Bossi. “Quello che è successo dopo? Bisogna chiederlo a Maroni e Salvini. Sto valutando di fare un’azione legale”, aggiunge l’ex tesoriere Francesco Belsito, come riportato dall’Ansa. L’allora responsabile della Lega scarica dunque la responsabilità su coloro che hanno preso in mano le redini del partito successivamente: “Non posso sapere come hanno usato quei soldi Maroni e Salvini. Io ho la coscienza a posto, ho lasciato i conti in ordine, i miei investimenti hanno generato tutti plusvalenze. Quello che è successo dopo non devono chiederlo a me”. E insiste: “Anche dopo le mie dimissioni i rimborsi elettorali hanno continuato a confluire nelle casse della Lega. Allora mi chiedo: perché per me era truffa e per gli altri no?”. Anche Umberto Bossi accusa i suoi “eredi”, come riportato dall’Ansa: “L’unico rammarico è che per questa vicenda, cavalcata da altri, sono stato defenestrato. Il partito, che era il mio partito, oggi è di altri.” Un tema, quello di responsabilità non circoscritte alla passata gestione del partito, che potrebbe essere tema di altre inchieste, sopratutto giornalistiche: le vicende di Report e dell’Espresso insegnano. E Salvini cosa dice? Il Ministro dell’Interno ha commentato così la sentenza della Cassazione: “Sono anni che vanno avanti con questi 49 milioni, a me non cambia niente. Non mi cambia la vita”.
Alessandra Curcio
Fonti: Ansa, Agi