Seehofer chiede all’Italia di aprire i porti: e nel 2017 voleva chiudere il Brennero

Il Ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer ha chiesto al corrispettivo italiano Matteo Salvini di rivedere le sue posizioni in tema immigrazioni. Nel 2017, però, il politico tedesco sostenne la chiusura del Brennero.

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I buoni rapporti tra Seehofer e Salvini – rispettivamente il Ministro dell’interno tedesco e quello italiano – portarono all’accordo sul respingimento verso l’Italia dei richiedenti asilo che fossero entrati clandestinamente in Germania, nel settembre scorso. I rapporti tra i due si sono via via inclinanti, peggiorando sempre di più, specie in relazione alle nuove vicende delle Ong degli ultimi giorni. Si era detto pronto ad accogliere alcuni migranti dell’Alex e della Alan Kurdi, poi aveva chiesto al Vicepremier Matteo Salvini di riconsiderare la sua linea in materia immigrazione e sulla chiusura dei porti.

Eppure, la linea del Ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, non sembra essere dissimile da quella di Salvini. D anni, infatti, è portavoce della linea restrittiva in tema migrazioni, punto che ha causato diversi punti di rottura con la cancelliera Angela Merkel. “Se necessario va chiuso il Brennero. Dobbiamo proteggere insieme le frontiere esterne. Per questo i controlli sulla frontiera tedesco-austriaca e tedesco-svizzera devono continuare”, teorizzò tempo addietro. Fin dai suoi primi passi in politica, da deputato nel 1980 a Ministro dell’Interno dopo 40 anni di politica, Seehofer non si è mai distaccato dalle sue idee conservatrici. Il partito non lo abbandona mai, né durante la carriera a livello federale, prima come Ministro della Salute, poi dell’Agricoltura, poi come sottosegretario del lavoro, né durante quella politica, fino all’arrivo agli Interni tedeschi. Sotto il suo mandato, sono state avviate una serie di leggi restrittive su accoglienza, asilo, espulsioni e difesa confini. Adesso, però, qualcosa deve essere cambiato.

Venerdì Salvini ha scritto a Seehofer invitandolo a incaricarsi della nave tedesca, la Alan Kurdi dell’ong di Ratisbona Sea Eye. Seehofer ha risposto con un’altra lettera chiedendogli di cambiare politica e aprire i porti. “Non si può accettare che navi con persone salvate a bordo girino per settimane nel Mediterraneo perché non trovano un porto. Le rivolgo un pressante appello a rivedere la sua posizione di non voler aprire i porti italiani,  invocando la responsabilità europea e i nostri comuni valori cristiani”, ha replicato il Ministro tedesco, informa l‘Ansa.

Anche in questo caso, la Germania si è offerta di accogliere alcuni dei profughi nel quadro di una soluzione europea. Seehofer – informa l’Adnkronos –  ha più volte  rimarcato la necessità di una “soluzione europea” al tema migrazioni. La Germania e l’Italia, in quanto Stati membri fondatori dell’Unione europea, devono riuscire a trovare risposte europee alla sfida della situazione migratoria nel Mediterraneo”, si legge nella lettera di risposta. La Germania respinge insomma il principio secondo cui lo stato della bandiera della nave dovrebbe farsi carico del caso.

Fonte: Ansa, Adnkronos

 

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