Il Ministro dell’Interno tedesco richiama Salvini ai valori cristiani: “Apri i porti e non guardare le bandiere”

Scontro a distanza tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il collega tedesco Horst Seehofer sulla chiusura dei porti alle navi delle ong con a bordo i migranti.

Horst Seehofer e Salvini - Leggilo

Come riportato da Agi, è avvenuto un botta e risposta tra il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il collega tedesco, Horst Seehofer, sulla questione migranti relativa alla decisione del governo italiano di chiudere i porti alle imbarcazioni delle ong che portano a bordo dei migranti.

Dalla Germania Seehofer ha scritto una lettera all’omologo italiano dichiarando: “Mi appello a lei perché ripensiate il vostro atteggiamento di non voler aprire i porti italiani – spiega l’AnsaNon possiamo rispondere a quelle navi con a bordo persone salvate facendole navigare per settimane nel mar Mediterraneo solo perché non trovano un porto”. Seehofer ha aggiunto: “Germania e Italia, Stati membri fondatori dell’Unione Europea, devono riuscire a trovare risposte europee alla sfida della situazione migratoria del Mediterraneo per la comune responsabilità europea e dei nostri valori cristiani condivisi”.

Secondo il governo presieduto da Angela Merkel, poi, non ci dovrebbero essere distinzioni riguardo “a quale organizzazione vengono salvati i migranti nel mar Mediterraneo e di quale nazionalità sono l’equipaggio e la bandiera della nave, Germania, Italia o altra nazione”.

Il Ministro dell’Interno tedesco ha riconosciuto “gli sforzi compiuti dal Governo italiano e il grande contributo che il popolo italiano ha apportato per la soluzione della situazione dei migranti e al miglioramento della situazione umanitaria nel Mediterraneo”. Ma l’elogio si è fermato qui, sottolineando che“l’Italia ha più volte beneficiato della solidarietà degli Stati membri europei in passato”.

Il leader della Lega non ha incassato in silenzio le critiche e ha replicato seccamente, viste anche le recenti vicende che riguardano le navi Alan Kurdi e Alex: “Il governo tedesco mi chiede di aprire i porti italiani ai barconi? Assolutamente no – è la dura risposta di Salvini – Chiediamo anzi al governo Merkel di ritirare la bandiera tedesca a navi che aiutano trafficanti e scafisti e di rimpatriare i loro cittadini che ignorano le leggi italiane”.

“Non autorizzo nessuno sbarco di chi se ne frega delle leggi italiane e aiuta gli scafisti. Io denunciato per sequestro di persona? Siamo al ridicolo”, ha ribadito il vicepremier italiano annunciando di voler presentare emendamenti al Decreto sicurezza bis “per aumentare le multe fino al milione di euro e rendere più semplici sequestri dei mezzi”.

E sulla nave Alex, entrata nel porto di Lampedusa forzando il blocco italiano, Salvini ha affermato che lo staff dell’ong ha rifiutato acqua “per poter dichiarare lo stato di necessità a bordo e forzare il blocco”. “Così sperano nell’impunità – ha sottolineato – Chiedono soldi per pagare le multe previste dal decreto Sicurezza bis: così aumentano le donazioni e il business. Sono tornate davanti alla Libia: così incentivano le partenze e il rischio di naufragi e fanno felici gli scafisti – è la posizione del Ministro dell’Interno – Queste sono le Ong. Non ci faremo intimidire, non ci piegheremo ai ricatti, difenderemo l’Italia”.

Sul tema è intervenuto anche Guglielmo Picchi, Sottosegretario agli Esteri: “Prima dell’Italia ci sono le sar di Tunisia e Malta. Noi i porti non li apriamo. Sia piuttosto Seehofer a far aprire i porti e gli aeroporti tedeschi“. E, scrive Agi, con riferimento alla nave Alan Kurdi, che si sta dirigendo a Lampedusa, Picchi ha sottolineato: “Seehofer dia l’alt alle Ong tedesche che operano violando il diritto italiano. La normativa italiana è chiara. Le Ong che vogliono forzare le nostre acque territoriali e vogliono portare i migranti in Italia contravvengono ad una normativa chiara. Non c’è l’obbligo di sbarco“.

Fonte: AGI, Ansa

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