Greta Thunberg, il suo mondo pulito non può esistere, e questo sporco ci salva

Greta Thunberg è l’attivista svedese diventata icona della lotta ai cambiamenti climatici. Il suo esempio è lodevole, ma l’utopia ha poco a che fare con la realtà.

Greta Thunberg è ormai un’icona della lotta ai cambiamenti climatici. Svedese, 16 anni, salta la scuola per portare avanti la sua battaglia ambientalista, aderendo ad uno sciopero nella sua scuola, una volta al mese. Per il Time sarebbe tra le teenager più influenti al mondo del 2018, e il suo discorso davanti ai leader mondiali riuniti per la COP24 – Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, a Katowice, in Polonia – potrebbe candidarla al Nobel per la pace, come riportato da Il Corriere della Sera. A lei si sono ispirate, venerdì, le manifestazioni ambientaliste, tra cui quelle in Nuova Zelanda, mentre Brenton Tarrant sparava a raffica nelle moschee. Greta Thunberg, attivista per l’ambiente – forse troppo giovane, per capire come va il mondo – si è scagliata nel suo discorso contro l’indifferenza nei potenti sulle disuguaglianze del mondo. “Sono le sofferenze dei molti che pagano per i lussi dei pochi – ha detto senza timore la studentessa in uno dei passaggi chiave, come riportato da Adnkronos, ”Nel 2078 celebrerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quel giorno con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno perché non avete fatto niente quando c’era ancora il tempo per agire. Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, invece rubate il loro futuro proprio davanti ai loro occhi”.

Un discorso degno di lode che ha terrorizzato, dicono, i leader mondiali, con una dose di superbia poco celata, in realtà. “Molte persone dicono che la Svezia è solo un piccolo paese e non importa quello che facciamo. Ma ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza”. Una sfacciataggine come poche emersa quando la sedicenne si è scagliata direttamente contro i leader che parlano di una crescita economica eterna e sostenibile solo per il rischio di essere impopolari se dicessero il contrario “Parlate solo di andare avanti con le stesse cattive idee che ci hanno portato in questo casino, anche quando l’unica cosa sensata da fare è tirare il freno di emergenza. Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno”, ha detto l’adolescente.

L’inquinamento è anche progresso

Una lezione di vita che arriva da chi, la vita, deve ancora vederla. Possiamo ascoltare e apprezzare il coraggio, la voglia di fare e di lottare. Di sicuro l’impegno e l’attenzione per problematiche non proprio banali. Non da tutti, insomma. Eppure, le sue parole non sono parole d’esperto: Greta non è una studiosa del clima, dell’inquinamento o delle tecnologie industriali. Ci sono da considerare diversi fattori. In primo luogo, il fatto che “la tecnologia che inquina e consuma risorse non rinnovabili produce progresso”. Vale a dire che quanto più si ha progresso, tanto più l’aspettativa di vita è maggiore. E che un ritorno all’età della pietra non solo non è possibile, ma ci lascerebbe possibilità di sopravvivenza minime.  Di fatto, “l’aumento generalizzato dell’aspettativa di vita è la principale testimonianza dei lati positivi del progresso”. In sostanza, anche se l’ambiente muore, la nostra vita è migliore: abbiamo migliore igiene pubblica, migliori farmaci, maggiore disponibilità di alimenti. Insomma, viviamo meglio.

Le sue idee e considerazioni andrebbero approfondite, invece sembrano l’esasperazione di teorie sapute e risapute, fosse anche per sentito dire: in modo superficiale, insomma. Pensieri adatti ad una società che preferisce seguire l’ondata di popolarità di aspiranti attiviste, più che giudizi tecnici di esperti e scienziati. E se a Greta interessa la giustizia climatica e salvare il pianeta -parlando di biosfera sacrificata in modo che le persone ricche di paesi come il mio possano vivere nel lusso – c’è anche chi, giustamente, fa notare di come bisognerebbe essere più reali, meno utopici, e guardare il mondo per quello che è e per quello che realmente potrebbe essere.

Da adolescente con le treccine Greta fa bene a battersi e a lottare: ma un mondo di sognatori è anche un mondo di chi fallisce, se prima o poi non si mettono i piedi per terra. E le idee, nelle loro derive attivistiche, altro non sono che un distacco totale dalla realtà. Con l’obiettivo di ricercare soluzioni alternative, ogni volta non fanno altro che proporre una realtà impossibile. Le cose, talvolta, possono essere più complicate di quello che sembrano. Di fatto, alternative ne abbiamo poche: progresso, miglioramento della qualità della vita, vuol dire consumo energetico. Per cui, in assenza di un modello di sviluppo alternativo, questo modello è l’unico che ci rimane. E’ migliorabile certo, attraverso studi approfonditi. Studi approfonditi per un mondo la cui complessità non può essere imbrigliati nei mini sermoni di una bambina con le treccine, compiaciuta nel fare tendenza

Chiara Feleppa

Fonte: Il Corriere della Sera, Adnkronos

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