“Non scopate con i fascisti. Meglio i migranti, ancora meglio se a casa vostra”

Cecilia Strada ha lasciato, a luglio scorso, la presidenza della Ong Emergency, fondata dal padre Gino Strada. Le parole del medico di qualche giorno fa sul Governo riportano alla luce le posizioni in materia migranti dei due.

 

La morale di Gino e Cecilia Strada - Leggilo

“Siamo governati da persone che non hanno nessuna considerazione per la vita umana, quella altrui, ovviamente. Persone che dovrebbero essere portate davanti alla corte internazionale dell’Aia per crimini contro l’umanità”. Queste le ultime parole di Gino Strada, il medico e fondatore della ONG Emergency, a Piazzapulita, che ha preso di mira il Vicepremier Matteo Salvini, riportando alla luce le sue idee in tema migranti. Una linea di pensiero condivisa anche da sua figlia, Cecilia Strada, che a maggio del 2017 parlò di come, in certi casi, “la non accoglienza può essere considerata a tutti gli effetti un reato”. La donna, del resto, ha sempre difeso il ruolo delle Ong, in quanto ex Presidente della Emergency fondata dal padre. Fino a quando, a luglio dell’anno scorso, lasciò le redini della Presidenza a Rossella Miccio.

Si è conclusa la mia lunga avventura con Emergency, che attualmente opera in 18 paesi tra cui Afghanistan, Iraq, Palestina e Sudan. Sono stati anni importanti, difficili ed entusiasmanti”, scrisse la donna sancendo l’abbandono definitivo, come riportato dall’Ansa. “A Emergency va il mio solito augurio: che diventi inutile bella mia. Che tu possa finalmente vedere gli ospedali di guerra svuotarsi di feriti e riempirsi di rose”. Pare che, all’origine della decisione, ci sia stato uno scontro ideologico tra componenti. Da una parte chi come lei avrebbe voluto la Ong distante da qualsiasi Governo, istituzione o azienda privata, oltre che portatrice di valori puri come la  promozione della cultura di pace e la denuncia di tutte le guerre; e chi, come Gino Strada, non aveva problemi ad accettare fondi governativi italiani ed europei e finanziamenti da parte di imprese private.

Di fatto, l’abbandono di Cecilia Strada incrementò le dicerie su un possibile scontro in atto tra padre e figlio e su una rottura dei rapporti in famiglia. Se Gino Strada parlò di una scelta condivisa, decisa insieme alla figlia, voci molto vicine alla donna raccontarono di dissapori tra i due, tanto che, persa la presidenza, Cecilia avrebbe chiesto di avere altri incarichi, ottenendo un secco rifiuto. Motivo di rottura definitiva, ad ogni modo, furono prprio i finanziamenti arrivati da multinazionali e dai Governi, sostenuti dal padre ma non dalla figlia. La linea in tema migranti, però, non è dissimile e i due sembrano avere le stesse idee sull’accoglienza.

La donna utilizzò il suo profilo social anche in passato per rispondere a chi ne criticava il pensiero. “Perché non ospiti i profughi a casa tua?“, questa la domanda alla quale, tempo fa, la donna rispose senza mezzi termini. “Perché dovrei? Vivo in una società e pago le tasse. Pago le tasse così non devo allestire una sala operatoria in cucina quando mia madre sta male. Pago le tasse e non devo costruire una scuola in ripostiglio per dare un’istruzione ai miei figli”, disse in un post su Facebook. E ancora: “Pago le tasse e non mi compro un’autobotte per spegnere gli incendi. E pago le tasse per aiutare chi ha bisogno. Ospitare un profugo in casa è gentilezza, carità. Creare, con le mie tasse, un sistema di accoglienza dignitoso è giustizia. Mi piace la gentilezza, ma preferisco la giustizia”.

La pacifista, portatrice di bene, sognatrice di un mondo d’amore, condivise sul suo profilo Facebook, lo scorso 11 gennaio, la foto di un muro, non tanto pacifica, con la scritta: “Non scopate con i fascisti, non fateli riprodurre”. Qualcosa di non dissimile dai cartelloni antifascisti sbandierati alle sfilate antirazziste e non molto diverso da quello portato alto da Giulia Viola Pacilli: “Stranieri, non lasciateci soli con i fascisti”. Le due sembrano trovarsi d’accordo ma sono in buona compagnia con chi predica un mondo di pace, amore e speranza. Intanto, Gino Strada continua a gestire la sua onlus Emergency con un bilancio del 2017, l’ultimo che ci è pervenuto, in attivo, con un patrimonio netto di 28 milioni di euro.

Chiara Feleppa

Fonti: Facebook e Twitter Cecilia Strada, Ansa, Piazzapulita

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