Matteo Renzi, nessuna revoca dei domiciliari per i genitori

La Procura di Firenze, dopo un lungo interrogatorio, ha respinto la richiesta di revoca dei domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli.

Tiziano Renzi e Laura Bovoli restano ai domiciliari

È passata una settimana da quando per loro è scattata una misura cautelare, ma i guai non sembrano finiti per Tiziano Renzi e la donna di famiglia, Laura Bovoli. I genitori dell’ex Premier Matteo Renzi, dovranno restare ai domiciliari. Questo, quanto stabilito dalla Procura di Firenze che ha dato parere negativo sulla revoca dei domiciliari, come richiesto dai loro legali.

False fatturazioni e bancarotta fraudolenta, sono queste le accuse che hanno portato i genitori di Matteo Renzi agli arresti domiciliari. Tre cooperative – “Delivery“, fallita nel 2015, “Marmodiv” ed “Europe service“, chiuse nei mesi scorsi – hanno visto le loro casse svuotarsi a poco a poco, fino a fallire. Tutte e tre le aziende sono collegate alla “Eventi 6“, la società di marketing della famiglia già finita sotto inchiesta in passato. Scioglimenti, liquidazioni, trasferimenti di sedi, cessioni di quote, fallimenti pilotati, fatture gonfiate: questo il modus operandi per portare le società al fallimento.

Ieri sera Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono stati ascoltati dal gip Angela Fantechi per quasi cinque ore di interrogatorio, come riportato da La Stampa. Avendo risposto a tutte le domande che sono state poste loro, Federico Bagattini, lo storico legale di famiglia, ha chiesto “la revoca della misura degli arresti domiciliari”. In particolare, le dichiarazioni di Laura Bovoli, che avrebbe chiesto le dimissioni dalla carica di Amministratore delegato della “Eventi 6”, e la cancellazione dell’iscrizione di Tiziano Renzi da agente di commercio, riduce, dice la difesa, il rischio di reiterazione del reato.

Il gip Fantechi, aveva parlato di “condotte volontarie realizzate non per fronteggiare una contingente crisi di impresa, quanto piuttosto di condotte imprenditoriali finalizzate a massimizzare il proprio profitto personale con ricorso a strategie di impresa che non potevano non contemplare il fallimento delle cooperative“. I fatti per i quali si procede non sarebbero occasionali né casuali, ma anzi programmati dall’inizio alla fine, e si inseriscono in un piano criminoso già previsto da tempo.

Le motivazioni date dai coniugi non bastano, e la procura di Firenze ha bocciato le richieste dei legali: le scusanti non sono state ritenute sufficienti per procedere con la revoca. Ora, il Giudice Fantechi ha altri quattro giorni di tempo per decidere quale misura adottarenei confronti dei genitori dell’ex Presidente del Consiglio, che intanto si addossa tutte le colpe: “Se non fossi stato in politica, questo non sarebbe successo”, ha detto, come riportato da Rai News.

Intanto, ieri sera Bagattini ha spiegato che l’interrogatorio è stato “una mezza maratona” per la lunghezza di entrambe le deposizioni. Tiziano Renzi avrebbe spiegato la filosofia della Eventi 6, che si fonda sull’appoggiarsi a cooperative per i lavori dei committenti, che a loro volta contano su dipendenti con contratti a tempo determinato. Alla domanda su quale professioni svolgano adesso, i coniugi Renzi avrebbero risposto “i pensionati”. Per ora, intanto, il lavoro sembra un altro. Guardare dalla finestra il mondo che si muove. E intanto pensare a tutti i guai che hanno invaso il buon cognome della famiglia.

Fonti: La Stampa, Rai News

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