Genzano, ancora grave la bimba di 22 mesi picchiata dal patrigno

Le condizioni di salute di Alice, la piccola di soli 22 mesi picchiata dal compagno della madre, migliorano. La bambina respira da sola ed è in stato di coscienza.

Finalmente dall’ospedale Bambino Gesù di Roma arrivano notizie incoraggianti che riguardano la piccola Alice, la bambina che è stata massacrata di botte a Genzano di Roma. A ridurla in quelle condizioni è Federico Zeoli, fidanzato della mamma. Alice era stata ridotta in fin di vita mentre la donna l’aveva lasciata a casa col compagno insieme alle altre due figlie: una gemella di Alice e l’altra di 5 anni. Tutte avute da una precedente relazione. Federico Zeoli aveva chiamato la donna dopo aver colpito violentemente la bambina. La donna ha dichiarato: “Lui mi ha telefonato e detto che dovevo correre a casa perché la bambina aveva perso i sensi all’improvviso dopo aver bevuto dell’acqua e vomitato”. Da lì poi si è deciso di portarla al Nuovo Ospedale dei Castelli Romani e poi è stata successivamente trasferita al Bambino Gesù e ricoverata in rianimazione con codice rosso. Oggi finalmente la piccola invece ha acquisito coscienza e riesce a respirare da sola, come riportato da AgenPress. Anche se le sue condizioni restano gravi, è di fatto positivo che ci sia stata una tale ripresa soprattutto considerando le contusioni riportate.

Federico Zeoli, 24 anni originario di Campobasso, è stato in un primo momento coperto dalla madre della piccola, Sara Federico. Poi dopo c’è stata la confessione scioccante di Zeoli: L’ho picchiata io, l’ho morsa”I carabinieri hanno quindi provveduto ad arrestarlo e ora Zeoli dovrà rispondere all’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti. Il caso di Alice purtroppo non è isolato, poiché a gennaio anche a Cardito, in provincia di Napoli c’è stato un episodio affine. Questa volta il colpevole è Tony Sessoubti Badre che prende a botte i figli della compagna, Valentina Caso di 31 anni. Questa volta da tutta quella violenza si salva Noemi, ridotta in fin di vita ma che ora sta meglio, e non Giuseppe il suo fratellino di soli sette anni. Anche Giuseppe confessa: giocando avevano rotto la sponda del lettino appena comprato”. Una giustificazione assurda e anche Tony è finito al carcere di Poggioreale. Una dramma comune per queste due vicende, ma oggi per Alice si è accesa una speranza: che la bambina possa stare bene presto e avere un futuro più roseo di quello avuto finora.

Fonte: AgenPress

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