“Offro 1.800 euro al mese, ma non trovo italiani che vogliono lavorare”

Un imprenditore cerca 30 operai ma fin ora ne ha trovati solo 7. La strana storia – non più tanto strana, non essendo la prima volta che la si sente – arriva da Trieste. Lo stipendio offerto non è neanche da quattro soldi, visto che si parla di 1800 euro mensili. All’incirca, un’entrata che permette almeno di pagare un fitto mensile e fare una spesa dignitosa per tre/quattro persone – dipende poi, ovviamente, dalla città di residenza. Il problema, però, che porterebbe al rifiuto della proposta di lavoro, sarebbero le trasferte, tra l’altro pagate, che nessuno sarebbe disposto a fare.

Nero Parisotto, l’imprenditore di Paese, ha lanciato un allarme spiegando la difficoltà nell’assumere operai specializzati a causa della mancanza di candidature o dell’indisponibilità alle trasferte. “Ho usato direttamente Facebook perché i Centri per l’impiego e, prima, gli uffici di collocamento, sono sempre stati del tutto inutili. I nomi di persone in grado di accontentare le nostre richieste non transitano di certo per i Centri per l’impiego data la forte carenza di manodopera di questo tipo”, ha detto Parisotto.

Rende più critica la ricerca, la specializzazione richiesta: “Oggi in Italia i lavoratori con tali capacità sono inferiori ai reali fabbisogni per almeno 5 mila unità“, conferma l’imprenditoreLa sua azienda, tra l’altro, non sarebbe cosa da niente. La “Euroedile”, che si occupa della realizzazione di ponteggi edili per infrastrutture ed opere complesse, fondata 35 anni fa, ha un fatturato di circa 8 milioni di euro ed impiega 90 addetti, la metà dei quali di nazionalità straniera, dagli europei dell’est ai nordafricani. Perché, ovviamente, già che ci siamo, a favorire ancor di più gli stranieri ci si mettono gli italiani. Il contratto di lavoro applicato, poi, è quello nazionale dei metalmeccanici, a tempo indeterminato dopo un rapporto a termine «di prova» della durata di circa tre mesi. Un lavoro a tutti gli effetti, quindi.

Il fallimento degli annunci avrebbe provocato una rinuncia a commesse per un valore corrispondente a circa un milione di euro negli ultimi cinque mesi del 2018.

Una storia che, come dicevamo, non è l’unica. Pochi mesi fa, Francesco Casile, imprenditore Milanese, offriva lavoro presso la sua azienda di moda per “1500 € al mese, 14 mensilità e a tempo indeterminato”. Non riceveva persone ai colloqui perché l’orario fissato, le dieci del mattino, sarebbe stato troppo presto. “Meglio le 12”, gli rispondevano. Oppure, avanzavano richieste bizzarre.

Insomma, un po’ lavoro non c’è. Un po’ quello che c’è lo si rifiuta. Diciamolo. Noi italiani siamo un po’ pigri. Ci piace il relax. Ma anche ricevere soldi a fine mese. Meglio se qualcuno ce li regala.

Chiara Feleppa

Fonti: Facebook Nereo Parisotto

Impostazioni privacy