Napoli, allarme formiche “Un imbecille fa una foto ed è la fine del mondo”

Napoli, sanità in rosso. L’ “allarme formiche” all’ospedale San Giovanni Bosco è scattato per l’ennesima volta in questi giorni, dopo l’episodio precedente di Novembre. Francesco Borrelli, consigliere regionale, con un video, ha segnalato la presenza di  della stanza dove fu ritrovata nei mesi scorsi la paziente srilankese. “Non si può giustificare oltre, è il momento di agire con la massima determinazione. Ho chiesto per questo al direttore Forlenza di valutare interventi drastici e immediati nei confronti dei vertici dell’ospedale”, ha detto agguerrito.

Da stamattina sono infatti in corso i controlli da parte degli ispettori del Ministero della Salute e del Nas di Napoli. Dopo gli interventi di bonifica, nei giorni scorsi il direttore generale Mario Forlenza ha istituito una commissione di indagine sul caso, anche per accertare gli interventi eseguiti finora dalla direzione dell’Asl competente, la Napoli 1 Centro.

Allarme formiche al San Giovanni Bosco

 

Eppure, per De Luca, il fatto non sarebbe così grave. Il presidente della giunta regionale della Campania, nel corso del consueto appuntamento settimanale all’emittente Lira Tv, parlando dei vari episodi verificatisi, ha definito il “caso formiche” come “uno sceneggiato a puntate”. Per De Lucaè poco credibile che con le temperature molto basse registrate in questi giorni ci sia un solo insetto vivo”. Eppure, De Luca potrebbe fare un giro per gli ospedali e vedere in che condizioni versano. Fare una passeggiata ed entrare nei bagni per vederne la pulizia. E, se trova qualche insetto, magari riderci su.

Anche mesi fa De Luca, durante una visita ad un cantiere di Nocera Superiore, era tornato sull’argomento, ma forse, avrebbe fatto meglio a tacere. “Sono morti 3 bambini all’ospedale di Brescia, non tre formiche, e non è successo niente. A Napoli basta un imbecille che fa una foto a una formica ed è la fine del mondo”, ha detto.

De Luca lanciò anche un appello a Giulia Grillo, ministro della Salute, invitandola a sbloccare “i fondi da 1,80 miliardi per l’edilizia sanitaria regionale”. “Noi”, continuò in quell’occasione, “avremmo dovuto chiudere due Dea di secondo livello ad Avellino e Benevento sguarnendo le province e non lo abbiamo fatto. Abbiamo fatto un miracolo e mi dovreste fare una statua. Dobbiamo recuperare anni e anni di discredito che ci hanno lanciato addosso”.

Ma tutto questo non c’entra con il vero  e unico problema venuto fuori dai casi scioccanti di questi mesi: l’ospedale è un luogo che, prima degli altri, dovrebbe assicurare pulizia e igiene. L’ira della gente è giusta, la tua noncuranza è invece sbagliata, fuori luogo. Assurdo dare dell’imbecille a chi ha scattato una foto per evidenziare un problema. Magari, caro De Luca, le formiche te le ritroverai un giorno nel tuo letto d’ospedale. Facci poi sapere se sono buoni animali da compagnia.

I trascorsi

Il primo episodio risale a Novembre scorso. Ad accertare la presenza nell’Ospedale di formiche, era stato il caso di Thilakawathie Dissianayake, settantenne dello Sri Lanka, ricoperta di formiche nel reparto di Medicina Generale. L’allarme sulle condizioni della donna fu lanciato da Lucia Bonuario, una donna che si trovava accanto alla madre, ricoverata non molto lontano dalla srilankese. La donna si era accorta dello stato pietoso in cui versava la paziente, e pubblicò un video su Facebook che in pochissimo tempo si diffuse a macchia d’olio, attirando l’attenzione dei dirigenti e dei responsabili sulla faccenda, come riportato da Il Mattino. La settantenne è deceduta, pochi mesi dopo, all’Ospedale del Mare, dove era stata trasferita. La Procura, in seguito alla denuncia presentata dall’avvocato Hilarry Sedu, che assiste la figlia della donna, ha aperto un fascicolo per abbandono di incapace e lesioni, conferendo poi l’incarico per l’esame autoptico.

Allarme formiche

Ma già un anno prima, nel 2017, lo stesso Borrelli aveva denunciato una situazione simile all’ospedale San Paolo, dove una donna si ritrovò cosparsa di insetti. Si procedette alla disinfestazione dei locali e da allora la situazione fu tenuta sotto controllo. Si espresse in quell’occasione il sindaco partenopeo De Magistris, che disse: “È difficile trovare le parole davanti a un fatto talmente inaccettabile, inqualificabile e grave”. Poi, rivolgendosi a De Luca: “Non voglio fare polemica nei confronti di chi ha competenza sulla sanità e ogni giorno fa propaganda nel dire che da quando è arrivato qualcuno nella nostra regione la sanità è diventata più efficiente. Siamo passati dal niente più barelle, ai malati tutti giù per terra – in riferimento alla vicenda dell’ospedale di Nola dove i pazienti furono visitati sdraiati sul pavimento – alle formiche. Consiglierei quindi di avere almeno più cautela nella propaganda, di impegnare meglio le risorse pubbliche, di scegliere con maggior cura le persone che sono ai vertici delle aziende responsabili della sanità“.

Valle a capire poi, tutte queste competenze di De Luca. Insomma, una querelle che va avanti da circa un anno, ma un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti, tra botta e risposta e le formiche che si fanno casa.

Un altro caso risale pochi giorni fa, quando i parenti di un ricoverato in rianimazione hanno notato una formica sul volto del loro caro e hanno telefonato al 112. In ospedale si sono recati i militari della compagnia Stella e del Nas di Napoli che hanno trovato l’insetto vicino a una narice dell’uomo di 78 anni. Ancora una volta, Borrelli se ne è occupato: “Una nuova invasione di formiche ha colpito questa volta i locali della rianimazioneSi tratta di un evento allucinante, sono senza parole”. Borrelli ha poi proseguito le indagini portando alla scoperta di altre strane presenze nei locali del San Giovanni.

Allarme formiche

Al riguardo si è espressa anche il ministro della salute, come riportato dall’Ansa, Giulia Grillo, per fortuna in modo più fermo di De Luca: “La persistenza del problema mi lascia sbalordita e senza parole. Chi sta sbagliando pagherà. Il problema non sono le formiche in sé, ma la trascuratezza che può portare a contaminazioni ben più gravi, laddove l’igiene dovrebbe essere la regola di base. I pazienti devono avere la certezza di essere tutelati nella maniera più opportuna in ogni ambiente del nostro Servizio sanitario nazionale. E, per essere chiara, è troppo facile scaricare sul personale la responsabilità di queste negligenze, un caso potrebbe essere una disattenzione, ma ora che sono tre, penso che il management debba fornire risposte chiare”.

Chiara Feleppa

Fonti: Facebook Francesco Borrelli, Lira Tv, Il Mattino, Ansa

 

Impostazioni privacy