Rosa Alfieri, uccisa da vicino di casa. “Mio figlio merita di essere punito duramente” dice la madre dell’assassino

A distanza di un anno dall’omicidio della 22enne Rosa Alfieri, sulla tragedia si è espressa la madre dell’assassinio.

Era esattamente un anno fa quando Rosa Alfieri veniva uccisa dal 31enne Elpidio D’Ambra in un appartamento di Grumo Nevano, in provincia di Napoli. La madre dell’assassino è intervenuta e ha parlato della vita del figlio.

Omicidio Rosa Alfieri
Rosa Alfieri/ archivio web-Leggilo

La madre del reo confesso Elpidio D’Ambra, la signora Cristina Sala Martinez, ha voluto ricordare le difficoltà che  hanno sempre costellato la vita del figlio, fin da quando era piccolo. In particolare la donna si è soffermata sulle vessazioni del padre violento e tossicodipendente. Tuttavia ha precisato di non voler difendere il figlio e tra le lacrime, ha asserito che Elpidio merita una dura punizione per quello che ha fatto. La donna ha detto di capire il dolore che provano i genitori della vittima e di non essere lì in Tribunale per cercare di giustificare l’ingiustificabile omicidio commesso da suo figlio.

La ricostruzione dei fatti 

Omicidio Rosa Alfieri
Elpidio D’Ambra/ archivio web-Leggilo

Rosa Alfieri, quel giorno, venne attirata con una scusa nell’abitazione di D’Ambra, che si trovava nello stesso cortile in cui la giovane viveva con i genitori. La ragazza venne poi strangolata. A trovare il corpo senza vita della 22enne poco dopo, era stato il padre della ragazza, proprietario di quel piccolo appartamento che aveva dato in affitto ad Elpidio D’Ambra. Del 31enne, però,  non vi era nessuna traccia. Era stato bloccato dalla Polizia due giorni dopo, nella sera del 3 febbraio, nell’ospedale San Paolo di Fuorigrotta, riconosciuto grazie alle sue foto che avevano cominciato a circolare sui social poco dopo la scoperta del cadavere. Il ragazzo ha sempre sostenuto di essere stato spinto a uccidere da voci che sentiva nella testa. La madre di D’Ambra, chiamata dalla difesa del figlio, ha descritto il ragazzo come un uomo con problemi di salute mentale, soggetto a frequenti crisi. Dal contro interrogatorio del pubblico ministero Rossana Esposito e del legale di parte civile Carmine Busielllo è emerso che, dopo il ritorno dalla Spagna, dove aveva scontato 5 anni di carcere per rapine, il giovane aveva vissuto con la madre soltanto per un paio di settimane. Il presidente ha aggiornato il processo al prossimo 17 febbraio, quando verrà ascoltato l’imputato.

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