Dopo mesi di coltivazione appassionata ho cannabis a casa che mi basta per un anno dice Mattia Santori

E’ bufera sul consigliere Santori, leader delle Sardine che coltiva cannabis in casa. La legalizzazione è in discussione al Parlamento.

Il leader delle sardine Mattia Santori è finito di nuovo al centro delle polemiche. A far discutere, una sua dichiarazione riguardo la cannabis.

Mattia Santori ANSA/MATTEO CORNER

“La settimana scorsa ho raccolto la mia prima coltivazione indoor. Tre piantine che coprono il fabbisogno di un anno. 60 grammi di cannabis ottenuti con due mesi di passione, cura e costanza”. E’ così che il consigliere comunale PD e leader del movimento delle Sardine, Mattia Santori, è finito nell’occhio del ciclone. Dopo aver organizzato alcuni incontri sulla cannabis insieme ad altri consiglieri e commentando la vasta operazione antidroga di qualche giorno fa, Santori rimarca sui social che si tratta di “una delle tante organizzazioni criminali che a Bologna si spartiscono un giro d’affari che viaggia sui 4 milioni di euro all’anno. Cocaina, hashish. La domanda non si ferma, anzi cresce. L’offerta è a totale appannaggio del mercato nero. Controllo qualità? Inesistente. Incasso per lo Stato? Zero. Spese per lo Stato in controlli, processi, detenzione carceraria? Enormi”. 

Il consigliere racconta di aver speso 460 euro tra lampade, growbox, ventole, terra, fertilizzanti e semi con controllo qualità quotidiano. “La cannabis ha effetti terapeutici, rilassanti e psicotropi – scrive – come tante altre sostanze legali. I consumatori di cannabis in Italia sono 6 milioni. Ma al momento chi come me tenta di scappare dal monopolio del mercato nero rischia fino a 6 anni di carcere, perché per l’art. 73 del testo unico sugli stupefacenti l’autocoltivazione domestica è paragonabile allo spaccio. Cioè non c’è differenza tra me e il boss bolognese Andrea Balboni che vive nelle case Acer e nelle intercettazioni dichiara beffardamente ‘dopo 20 anni di bella vita posso anche farmi qualche mese di carcere’ – e per il leader delle Sardine – questa è l’ipocrisia della nostra società. “Ora ci chiamate fattoni e drogati, presto vi renderete conto che siamo consumatori virtuosi e responsabili. E mentre voi chiedete le mie dimissioni, la criminalità bolognese è già pronta a ripartirsi un mercato che da qualche giorno ha qualche concorrente in meno, non certo meno consumatori.

Naturalmente non si è fatta attendere la risposta dell’opposizione. «Come Fratelli d’Italia siamo sconcertati dalla sfacciataggine con la quale Mattia Santori abbia candidamente ammesso di farsi le canne dall’età di 18 anni, di consumare abitualmente cannabis e addirittura di coltivare marijuana», ha dichiarato il deputato Galeazzo Bignami. Bignami invoca l’intervento delle «autorità competenti» per verificare, a questo proposito, «l’esistenza di eventuali reati, sia amministrativi che penali». I consiglieri di FdI Stefano Cavedagna, Marta Evangelisti, Manuela Zuntini e Felice Caracciolo ritengono “gravissimo che Santori utilizzi il suo ruolo istituzionale e strumentalizzi le commissioni comunali per farne una campagna che sponsorizza il consumo di cannabis.É questo l’esempio che vuol dare l’Amministrazione ai nostri  giovani?
Il Sindaco deve revocare immediatamente le deleghe e Santori perché in queste ultime settimane, in cui a Bologna vengono sgominate enormi reti di spaccio, alimentate da un crescente consumo, non accettiamo che chi è Delegato alle politiche giovanili, si faccia promotore del consumo di droga.

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