“I miei colleghi devono smettere di fare allarmismo, il Covid ora è solo un’influenza”, dice Matteo Bassetti

Il Covid non è più argomento da prima pagina eppure i contagi non sono mai arrivati a quota zero. C’è chi invita a mantenere la linea della prudenza e chi, invece sostiene che il virus ormai sia alla stregua di una banale influenza.

Da “andiamo a prendere i non vaccinati a casa” a “è solo un’influenza” il passo è stato breve per il direttore delle Malattie Infettive del San Martino di Genova, Matteo Bassetti. Dopo la recente aggressione da parte, si presume, di due persone contrarie ai vaccini, in un ristorante della costa ligure – il Sabot di Santa Margherita – il medico torna a parlare di Covid.

ANSA/LUCA ZENNARO

Mentre diversi colleghi continuano a parlare di ondate e invitano a non abbandonare mai la linea della prudenza, Bassetti, al contrario, non redarguisce la popolazione ma i medici che a suo dire continuano a creare inutili allarmismi. Intervistato dal Quotidiano, l’esperto ha dichiarato: “Con questo virus ci dobbiamo convivere, ma lo sappiamo da tempo. Io speravo di trovare maggiore maturità dalla politica e dai miei colleghi. Dopo 3 o 4 giorni di febbre, mal di gola e stanchezza, tutto passa e si risolve. Serve sangue freddo, ma nuovamente manca a chi dovrebbe averne. Io, forse, sono l’unico che fa il medico davvero“.

Bassetti, che pure lavora al Policlinico San Martino,  uno degli ospedali più grandi e rinomati non solo d’Italia ma d’Europa, sostiene che la situazione dei nosocomi, al momento, non sia assolutamente preoccupante. E, soprattutto, bisogna saper distinguere chi è in ospedale a causa del Covid e chi invece, pur essendo positivo al tampone viene ricoverato per tutt’altro motivo. Il medico sottolinea anche un altro aspetto: fare allarmismo ora che non c’è da preoccuparsi, giocherà a sfavore della campagna vaccinale del prossimo autunno: “In autunno forse avremo un vero aumento di ricoveri, ci sarà bisogno di rivaccinarsi e usare le mascherine. A quel punto dopo questo ’al lupo, al lupo’, la gente non crederà più e la campagna vaccinale sarà un flop”. Pertanto, pur non volendo, l’infettivologo ha già anticipato che a fine vacanze. al nostro rientro, ci attende una nuova ondata pandemica con nuova vaccinazione annessa.

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