Firenze, 2 euro per un caffe: il cliente chiama i vigili. Multa di 1000 euro per il barista

Un conto ritenuto eccessivo, ha richiesto l’intervento dei Vigili. Non è la prima volta che i clienti lamentano rincari considerati anormali.

Da mesi gli avventori dei locali – turisti e non – lamentano i rincari. Alcuni si sono limitati a publicare gli scontrini sui social – come accaduto qualche tempo fa per una consumazione nel ristorante di Carlo Cracco – per fare cattiva pubblicità al bar o al ristorante di turno, altri, invece, si sono spinti oltre.

ANSA/ANGELO CARCONI/ARCHIVIO

A Firenze, un cliente, dopo aver appreso di dover pagare due euro per il suo caffè decaffeinato, ha fatto intervenire i Vigili. La Polizia Municipale è subito accorsa sul posto e ha sanzionato il barista con una multa da mille euro. A raccontare la vicenda è lo stesso proprietario del locale, il signor Francesco Sanapo della Ditta Artigianale. Sanapo non contesta la sanzione che gli è stata  comminata non per il costo del decaffeinato ma perché prezzo non era correttamente esposto. Il barista, dunque, non biasima la Polizia Locale che ha solo fatto il proprio dovere sanzionandolo per un errore ma si limita a spiegare che questa situazione, a suo dire, è assurda. “Mi hanno fatto una multa perché hanno pagato il mio espresso 2 euro. Non può passare questa cosa, non può succedere. Non sono qui per discutere la multa, quello verrà fatto nelle sedi competenti e sono pronto a pagare per i miei errori. Sono qui a lottare purché venga dato il giusto valore, sono qui per un’intera categoria e per il futuro della caffetteria e hospitality italiana. Sono qui per far sì che nessuno più si scandalizzi se paga un espresso due euro. È una missione e la porterò avanti a testa alta” – le parole di Sanapo. Sulla questione è intervenuto Franco Marinoni, direttore Confcommercio Toscana. Marinoni si è schierato senza esitazione dalla parte del gestore del locale. Infatti, ha puntualizzato l’esperto, ad oggi in Italia non esiste un listino prezzi al quale attenersi. Ogni bar, pertanto, in base alla qualità del prodotto, al costo delle materie prime e alla posizione, può decidere liberamente i prezzi al pubblico.

 

 

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