Troppi rifugiati, Polonia e Germania pensano a mille euro per ognuno e viaggi gratuiti per convincerli ad andare in altri Paesi

La gestione dei rifugiati che continuano ad arrivare dall’Ucraina richiede una messa in campo di notevoli risorse economiche con cui ogni Paese europeo deve fare i conti.

Ad oggi le persone costrette a fuggire dall’Ucraina sono oltre 4 milioni. L’Italia, per il momento, ha accolto 37mila donne, 28mila bambini e circa 6600 uomini. Il Governo di Mario Draghi ha già stanziato 428 milioni di euro per l’accoglienza dei rifugiati. In attesa che arrivino gli aiuti da parte dell’Europa l’Esecutivo sta già preparando il piano di aiuti: 30 euro al giorno per ogni rifugiato se ospitato all’interno di una famiglia oppure 600 euro al mese se riuscirà, autonomamente, a trovarsi una sistemazione.

ANSA/US/CAPPELLACCI

Va da sé che le nostre risorse non saranno sufficienti, è indispensabile un intervento strutturale da parte dell’Unione Europea. I primi ad avanzare richieste di aiuti sono stati Germania e Polonia. I due Paesi chiedono che si rimettano totalmente in discussione l’approccio fin qui seguito sulle politiche migratorie. Le richieste avanzate si fondano, principalmente, su tre pilastri: 1.000 euro per ogni rifugiato ospitato, trasporti gratuiti per lasciare la nazione di “primo approdo”, rivedere il piano di asilo e migranti bloccato da oltre un anno proprio da alcuni governi come quello polacco. L’Europa ha già stanziato 3,5 miliardi di euro che non saranno sufficienti perché oltre ai 4 milioni di ucraini già arrivati, altrettanti sono gli sfollati. Pertanto, la richiesta avanzata è  di prevedere mille euro “forfettari” ogni sei mesi per ogni rifugiato ospitato. La quota maggiore andrebbe alla Polonia che veleggia verso i tre milioni di rifugiati e quindi riceverebbe tre miliardi di euro. Seguono l’Austria, Cipro, la Repubblica Ceca e l’Estonia.

Oltre al contributo economico, fondamentale la seconda istanza avanzata da Germania e Polonia: i trasporti gratuiti in modo da incentivare gli ucraini a spostarsi dal primo Paese di approdo potendo viaggiare gratuitamente. Un incentivo alla redistribuzione, in definitiva. Berlino e Varsavia chiedono che sia introdotta una formula per informare  e consigliare i profughi della possibilità di recarsi in un altro Paese attraverso un sistema dei trasporti sostanzialmente gratuito per questi spostamenti. Un modo per fa sì che i due paesi non vengano “appesantiti” da una quota ingestibile di rifugiati.

Impostazioni privacy