“Ora tolgono il Green Pass solo per far entrare i rifugiati dall’Ucraina”, dice lo chef Vissani

Lo chef Gianfranco Vissani spiega come mai, a suo avviso, il Governo abbia deciso di abolire il Green Pass tanto in fretta nonostante i contagi di Covid abbiano ricominciato a salire.

ANSA/BASILIETTI

I contagi di Covid, da qualche giorno, hanno ricominciato a salire. Diversi esperti come il virologo Fabrizio Pregliasco e il consulente del Ministro della Salute Walter Ricciardi, hanno suggerito al Governo di attendere prima di togliere il Green Pass. Ma l’Esecutivo di Mario Draghi, a dispetto di qualunque previsione, ha rotto gli indugi: dall’1 aprile basta Super Green Pass per poter andare a lavoro e basta Green Pass per salire sui mezzi del trasporto pubblico locale. Dall’1 maggio, addirittura, il patentino verde non servirà più nemmeno per sedere ai tavoli interni di bar e ristoranti né per prendere i mezzi a lunga percorrenza. Si tornerà ad una normalità pre- Covid tra meno di un mese e mezzo. Come mai proprio ora che i contagi risalgono? A fornire una sua personalissima spiegazione è stato Gianfranco Vissani, famosissimo chef e volto noto del piccolo schermo duramente colpito dai mesi di lockdown al punto che ha dovuto chiudere uno dei suoi ristoranti. Secondo Vissani, dietro tutta questa celerità, c’è l’arrivo in massa dei profughi dall’Ucraina i quali, per oltre il 60% non sono vaccinati. “Tolgono il Green Pass? Lo fanno per mettersi al riparo di fronte alla contraddizione di accogliere in Italia milioni di profughi dall’Ucraina che non sono vaccinati”.

Il Premier Draghi, qualche giorno fa, aveva dichiarato che, guerra o no, i profughi o accettano di vaccinarsi o dovranno sottoporsi ad un tampone ogni 48 ore. Ma ora non sarà più necessario con la caduta del Green Pass. Secondo Vissani, tuttavia, la cancellazione del patentino verde, non comporterà un ritorno alla normalità in quanto milioni di lavoratori non hanno mai ricevuto i famosi “ristori” promessi dall’ex Premier Giuseppe Conte. E ora, con la guerra tra Russia e Ucraina, ci troviamo anche a dover affrontare un aumento spropositato del prezzo dei carburanti insieme a bollette arrivate alle stelle e scaffali dei supermercati semi vuoti. Vissani, amareggiato e preoccupato ma con la solita vena sarcastica, ha concluso:  “Continuano a chiedere di pagare e intanto l’eolico non possiamo metterlo perché danneggia il paesaggio, il nucleare è rischioso, il gas della Sicilia non possiamo prenderlo, i pozzi di petroli nell’Adriatico potrebbero inquinare. Da parte mia ho deciso che mi produrrò il biogas con la popò dei cinghiali. Ne passano a centinaia, la mattina, di fronte al mio ristorante…”.

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