Milano, l’Università cancella il corso su Dostoevskij: “Essere russo è diventato una colpa”, dice il prof

Dopo l’eliminazione di un direttore d’orchestra ora la cancellazione di un corso in Università. La guerra tra Russia e Ucraina si ripercuote anche sul mondo della cultura.

Ansa

Qualche giorno fa il sindaco di Milano, il Dem Beppe Sala, ha “sanzionato” un direttore d’orchestra russo che si sarebbe dovuto esibire al Teatro La Scala. La colpa dell’artista sarebbe quella di essere nella lista nera: gli amici di Putin e di non aver preso espressamente posizione contro l’invasione russa in Ucraina. Ora l’Università Bicocca, sulla medesima scia, ha deciso di cancellare – o posticipare ma a data da destinarsi – un corso su Dostoevskij. Il corso – a frequenza libera e aperto a tutti – avrebbe dovuto tenerlo Paolo Nori, traduttore blogger, scrittore, autore di una cinquantina di romanzi nonché docente al Dipartimento di studi umanistici della Iulm, insegna Traduzione editoriale della saggistica russa. Quattro incontri di un’ora e mezza l’uno presso l’ateneo meneghino.

Era stata l’Università stessa a chiedere a Nori di tenere queste quattro lezioni su uno dei pilastri della letteratura straniera. Ma all’improvviso il ripensamento da parte del rettorato e così il professore ha ricevuto una mail nella quale gli veniva comunicato che, vista la delicata situazione tra Russia e Ucraina, non è il caso di tenere il corso in questo periodo. “Ho ricevuto una mail dall’università Bicocca…Dovevo cominciare mercoledì un corso di quattro lezioni sui romanzi di Dostoevskij, un’ora e mezzo ciascuno, gratuito e aperto a tutti. Poi ho ricevuto questa mail: “Caro professore, il prorettore alla didattica ha comunicato la decisione presa con la rettrice Giovanna Iannantuoni di rimandare il percorso su Dostoevskij. Lo scopo è evitare qualsiasi forma di polemica, soprattutto interna, in questo momento di forte tensione» – ha spiegato Nori in un video pubblicato su Instagram concludendo: “La paura che fanno i russi sta prendendo dimensioni singolari».

 

 Nori, sbigottito, ha proseguito con una riflessione importante: “Essere un russo è diventato una colpa. Anche essere un russo morto. Quello che sta succedendo in Ucraina è orribile, e mi viene da piangere solo a pensarci. Ma queste cose qua sono ridicole: un’università italiana che proibisce un corso su Dostoevskij? Non ci volevo credere”. La polemica è durata lo spazio di una mattinata. Dall’Università è arrivata  a stretto giro la retromarcia. La rettrice Giovanna Iannantuoni ha puntualizzato che il corso si terrà come previsto. Si è trattato di un semplice malinteso tra intellettuali. La Bicocca, poi, in una nota ufficiale, ha confermato i giorni, gli orari e i contenuti del corso su Dostoevskij che sono gli stessi che l’ateneo aveva già concordato con Paolo Nori.

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