Il direttore d’orchestra Gergiev non condanna l’invasione della Russia. Può dire addio alla Scala, dice il sindaco di Milano

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha decretato che il direttore d’orchestra Valery Gergiev non dirigerà la Dama di Picche alla Scala, in quanto non si è schierato contro la guerra in Ucraina.

Giuseppe Sala
ANSA/Mourad Balti Touati

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha escluso categoricamente la possibilità che Valery Gergiev possa dirigere la Dama di Picche al teatro della Scala. L’evento si terrà il prossimo 5 marzo, e l’assenza del direttore d’orchestra russo è destinata a far discutere. “Non credo che ci sarà, credo che a questo punto lo possiamo escludere”. Questo il secco no del sindaco alle domande dei cronisti. “Il maestro non ha risposto. Io certamente non ho chiesto nessuna abiura, però ho chiesto una presa di distanza dalla guerra, che è una cosa un pò diversa”, ha aggiunto il primo cittadino milanese durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2021-2022 dell’Università Iulm.

“Vedo che altre persone nel mondo artistico, tipo la Netrebko, si sono espresse in questo modo, e anche molti nel mondo dello sport. Io non voglio giudicare ma quello che so, ho chiesto un attimo fa al sovrintendente Dominique Meyer” ha commentato Sala, che è anche presidente della Scala. “Valery Gergiev è ripartito e non ha risposto”. Il primo cittadino ha poi concluso: “Vedremo quello che succederà. Questo è un tema che è stato sollevato da Milano ma varie realtà e templi della musica hanno risposto”.

Giuseppe Sala
ANSA/Mourad Balti Touati

Nella giornata di oggi infatti scadrà l’ultimatum a Valery Gergiev da parte del sindaco di Monaco, Dieter Reiter, a nome della Munchner Philharmoniker. Anche Reiter, come Sala, chiede espressamente a Gergiev una presa di distanze entro oggi da Putin. Qualora Gergiev, come nel caso di Milano, si rifiutasse, finirebbe la sua collaborazione con l’orchestra di cui il russo è direttore principale dal 2015. Intanto risale alla giornata di ieri l’annuncio della presa di distanze dal maestro russo Gergiev, amico e sostenitore del presidente russo Vladimir Putin, da parte di Marcus Felsner, il suo agente internazionale.

“Alla luce della guerra criminale perpetrata dal regime russo contro la nazione Ucraina democratica ed indipendente, e contro l’aperta società europea nel suo complesso, è diventato impossibile per noi, e chiaramente sgradito, difendere gli interessi del maestro Gergiev. Questo è quanto spiegato in una nota dall’agente del direttore d’orchestra, che rischia di isolarsi dal panorama internazionale. Un po’ come il suo presidente, del resto.

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