Il sangue dei vaccinati è migliore di quello dei non vaccinati, dicono i medici del Sant’Orsola di Bologna

Respinta la richiesta di due genitori di far avere al figlio solo sangue di non vaccinati. Il direttore del Centro nazionale sangue interviene sulla vicenda.

Getty Images/Omar Marques

Respinta la richiesta di due genitori di far avere al figlio – un bimbo di 2 anni in attesa di essere operato al cuore – esclusivamente sangue proveniente da persone non vaccinate. I due avevano anche lanciato un appello su alcune chat Telegram per trovare donatori e non sono mancate persone non vaccinate che hanno contattato l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove il bambino è ricoverato, per donare. Ma i medici si sono opposti: non si può scegliere né a chi donare né da chi ricevere. La questione è arrivata in Tribunale a Modena e i giudici non hanno esitato a dare ragione ai medici del nosocomio bolognese togliendo la potestà genitoriale ai genitori del piccolo. Sulla vicenda si è espresso il dottor Vincenzo De Angelis, direttore del Centro nazionale sangue:  “Il coordinamento trasfusionale dell’Emilia-Romagna ha chiesto il nostro parere da diversi giorni e abbiamo risposto che la richiesta di avere sangue da non vaccinati è priva di fondamento scientifico. Il sangue di un donatore vaccinato contiene anticorpi contro il virus SarsCov2 come quello di un donatore non vaccinato e guarito dalla malattia”. Pertanto, specifica il dottore, il sangue dei vaccinati non solo non è pericoloso ma presenta anche il vantaggio di avere gli anticorpi.

De Angelis spiega che, talvolta, la scelta di rifiutare un determinato tipo di sangue potrebbe avere ragioni di stampo religioso ma puntualizza che, in ogni caso, non ha senso pretendere di selezionare i propri donatori. Anche perché, in termini numerici, ormai sarebbe quasi impossibile: oggi il 90% degli italiani – e quindi almeno il  90% dei donatori – è vaccinato. Il medico specifica, inoltre che tutti i giorni, da mesi, negli ospedali si fanno trasfusioni con sangue di persone vaccinate perché ormai quasi tutti i  donatori sono immunizzati. E – per ora – non è stato riscontrata alcuna incompatibilità o alcuna strana reazione. Pertanto la preclusione dei genitori del bambino ricoverato al Sant’Orsola, secondo l’esperto, non poteva essere ascoltata in quanto priva di basi scientifiche. Ma non è tutto: il medico ribadisce che in Italia non è possibile scegliere i propri donatori: “Il sangue si sceglie con il criterio della migliore compatibilità tra donatore e ricevente, quello dei vaccinati non è diverso da quello dei non immunizzati. E se queste persone fossero guarite dal Covid, il loro sangue sarebbe identico a quello di un vaccinato. Inoltre, la donazione ’dedicata’ – precisa il direttore del Centro nazionale sangue – è assolutamente sconsigliata. Intanto, perché la selezione del donatore avviene sotto una pressione psicologica, e poi perché il sangue si sceglie per la migliore compatibilità e non per amicizia o familiarità”.

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