Covid, 90% di vaccinati ma nelle Rsa nulla è cambiato: anziani isolati dai familiari

A due anni dall’inizio dell’emergenza e con il 90% della popolazione vaccinata con due dosi, nulla è cambiato per gli anziani ospiti nelle case di riposo che restano soli e isolati dai familiari.

Getty Images/Don Ipock

Il Ministero della Salute informa che nelle ultime ventiquattro ore i casi totali di Covid – attualmente positivi, morti e guariti – sono saliti di 75.861 unità. Da ieri 325 morti e 137.221 guariti. I casi attualmente positivi scendono di 61.351 unità rispetto a ieri. I ricoveri segnano -578 pazienti e in terapia intensiva -28 assistiti da ieri.

Covid: il dramma delle Rsa

Sono passati due anni da quando il Covid è entrato dalla porta principale delle nostre vite. E, come ogni ospite indesiderato, ancora non siamo riusciti a mandarlo via. A pagare il prezzo più alto di questa situazione sono stati – e continuano ad essere – gli anziani. Non solo sono stati la fascia maggiormente esposta al rischio di contrarre il virus in forma grave e morire, non soltanto sono stati la categoria nella quale si sono registrati più decessi, ma sono anche coloro che hanno pagato lo scotto più alto in termini di isolamento dalla vita sociale. In particolar modo sono rimasti isolati per mesi gli anziani che vivono nelle case di riposo. Per essi l’agonia della solitudine non è ancora finita. A due anni dall’inizio della pandemia di Covid e nonostante il 90% circa di popolazione vaccinata con due dosi e oltre l’80% vaccinata con tre, gli anziani nelle Rsa restano soli e isolati dai loro familiari e amici ai quali viene vietato di poterli visitare con regolarità.

Un decreto legge approvato dal Governo lo scorso 24 dicembre dava il via libera alle visite per i vaccinati con booster, e test antigenico rapido o molecolare eseguito nelle 48 ore precedenti. Ma molte strutture hanno scelto ugualmente la strada delle porte chiuse. Non bastano le tre dosi di vaccino, non è stato sufficiente vaccinare pazienti e parenti: nel mese di gennaio l’impennata dei contagi nella popolazione generale ha avuto un riflesso anche nelle Strutture residenziali per anziani. In data 12 gennaio i contagi nelle case di riposo mostravano dati preoccupanti. Solo in Lombardia almeno 1500 anziani erano in isolamento. Ma al rischio Covid si aggiunge un male forse ancora peggiore: la depressione indotta dalla solitudine, dal senso di abbandono, dalla paura di non rivedere più i propri affetti. “Mia mamma è depressa nel ritrovarsi ancora isolata. Lei come si sentirebbe a 90 anni chiuso in una struttura senza sapere quando potrà rivedere la figlia o il figlio o i parenti? Gli anziani sono reclusi mentre noi siamo tornati alla normalità” – ha spiegato una signora la cui madre è ricoverata al Trivulzio di Milano. Un’altra figlia di un anziano ospite ha raccontato che neppure in occasione del compleanno del padre 80enne le è stato permesso di vederlo anche se sono entrambi vaccinati con tre dosi. È come se in quelle mura il tempo fosse rimasto immobile a due anni fa, quando tutto è cominciato.

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